È nato anche in Valle d’Aosta il Comitato Eutanasia Legale: “È una grande battaglia di civiltà”

L'obiettivo è quello di contribuire a raccogliere le 500mila firme che sul suolo nazionale permetteranno di andare a referendum per l'abrogazione di parte dell’articolo 579 del codice penale, sull'omicidio del consenziente: "È la libertà di scegliere quando riuscire ad andarsene con serenità".
Il Comitato Eutanasia Legale Valle d’Aosta
Società

Le scritte cha campeggiano sulle magliette bianche, nei giardini Lussu di Aosta, sono diverse: “La mia vita appartiene a me”, “A chi appartiene la tua vita?”. La bandiera, ma anche il simbolo sulle stesse t-shirt, è ancora più chiaro: “Liberi fino alla fine”.

È nato anche nella nostra regione, lo scorso 10 giugno, il Comitato Eutanasia Legale Valle d’Aosta che ha aperto la sua campagna di raccolta dei consensi per una legge, spiegano, da trasformare.

Il quesito referendario è già pronto: “Volete voi che sia abrogato l’art. 579 del codice penale (omicidio del consenziente) approvato con regio decreto 19 ottobre 1930, n. 1398, comma 1 limitatamente alle seguenti parole ‘la reclusione da sei a quindici anni’; comma 2 integralmente; comma 3 limitatamente alle seguenti parole ‘si applicano’?”.

“In questo modo l’eutanasia – spiega la portavoce del Comitato Liliana Breuvé –, avrebbe i limiti imposti dalla legge, ovvero rimarrebbe reato se applicata nei confronti dei minori di 18 anni, delle persone inferme di mente o in condizioni di deficienza psichica e nel caso di un consenso estorto con violenza, minacce o inganno. È la libertà di scegliere quando riuscire ad andarsene con serenità essendo accompagnati dolcemente alla morte”.

L’obiettivo, ora, è quello di contribuire entro il 30 settembre a raccogliere 500mila firme in tutta Italia per indire il referendum.

Breuvé si appella anche alla politica: “Tra pochi giorni in tutti i comuni sarà possibile trovare i banchetti per raccogliere le firme. Invitiamo i partiti, le associazioni e i movimenti a sostenerci, come successo a livello nazionale, per quella che consideriamo una grande battaglia di civiltà”.

Di civiltà, ma anche di uguaglianza: “L’eutanasia esiste da decenni – aggiunge la portavoce del Comitato –, perché chi ha i soldi può scegliere di andare in Svizzera. Noi vogliamo invece che tutti abbiano la possibilità di scegliere. Essere a favore dell’eutanasia non significa renderla obbligatoria, anzi. Abbiamo conosciuto molte persone che approvano, anche profondamente cattoliche”. Senza porsi obiettivi, ma neanche limiti: “Raccoglieremo tutte le firme che riusciremo, penso siano molte le persone interessate”.

Un discorso, dice ancora Breuvé, che può accumunare tutti e non essere divisivo: “Siamo un Comitato di cittadini e siamo apartitici. Per questo chiediamo proprio alla politica di mettersi a disposizione, senza metteretarghe di partito’, stiamo cercando certificatori per le firme. Il problema è sul tavolo da anni e questo è il modo per riportarlo in discussione”.

I primi appuntamenti con i banchetti di raccolta – altri si aggiungeranno nei prossimi giorni, e verranno progressivamente aggiornati sulla pagina Facebook del Comitato – sono previsti, ad Aosta, per sabato 10 luglio (al mattino al Mercato e nel pomeriggio in place des Franchises), sabato 17 luglio e domenica 25 luglio, entrambe nel pomeriggio, alla Porta Prætoria.

La portavoce del Comitato Eutanasia Legale Valle d’Aosta Liliana Breuvé
La portavoce del Comitato Eutanasia Legale Valle d’Aosta Liliana Breuvé

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