Le famiglie delle frazioni alte di Saint-Pierre sono sul piede di guerra. Nei giorni scorsi, infatti, l’amministrazione comunale ha deciso di sopprimere il servizio di “taxi-bus”, lo scuolabus affidato a ditta privata. I 15 bambini e ragazzi dei villaggi Rumiod, Rossan, Persod, Petit-Sarriod, Méod e Vetan rischiano di rimanere a piedi. E oggi i genitori – dopo l’incontro avvenuto con la Giunta comunale guidata dal sindaco Daniela Lale Démoz, giovedì 30 maggio – faranno partire una raccolta firme per chiedere al Comune di mantenere il servizio. “Tutti parlano di ripopolare la montagna – dice Jonny Lale Murix, albergatore di Vetan – ma in questo modo si va in direzione esattamente opposta”. “Ho fatto il conto – sottolinea Lale Murix – che per portare i miei tre bimbi a scuola dovrei percorre 11.800 in un anno”.
Il Comune, dal canto suo, sottolinea l’insostenibilità economica del servizio. “Nel 2012 abbiamo speso più di 38mila euro per il taxi bus – ha detto il sindaco – e con i tagli che abbiamo subito non siamo in grado di mantenere la spesa ulteriormente. Per ripristinare la corso servirebbero 50mila euro che in questo momento il bilancio comunale non si può assolutamente permettere”. “Siamo disponibili a contribuire anche economicamente – controbatte Lale Murix – purché il servizio rimanga in piedi”.
I genitori, che si sono costituiti in comitato “Greundzo” riprendendo il mitologico animale arrabbiato disegnato da Enrico Massetto, contestano però anche le modalità della decisione in una lettera aperta: “Il nostro rammarico riguarda, soprattutto, l’aver appreso la notizia attraverso la convocazione arrivata il 29-05-2013 ad una riunione fissata per il 30-05-2013 presso il Comune di St. Pierre indirizzata solo ad alcune delle famiglie interessate, con oggetto”…incontro con le famiglie…”. Ora ci siamo chiesti che significato avesse la parola “incontro” quando in realtà le decisioni erano già state prese e il bilancio già approvato in data 29-04-2013”.