“Se c’è una certezza al mondo è che chi non insegna non può capire”. Così il comico lodigiano Filippo Caccamo, conosciuto per i suoi video sui social dove prende in giro insegnanti e studenti, ha dato il via al suo spettacolo “Le filippiche”, in scena sabato 13 aprile al Palais di Saint-Vincent. Un one man show lungo più di un’ora e mezza in cui l’attore non ha risparmiato nessun personaggio del mondo della scuola. Da “sua santità” la dirigente scolastica venerata e temuta da tutti, al tecnico dei computer e agli insegnanti di sostegno, passando per i genitori apprensivi e quelli menefreghisti e le professoresse di inglese alle prese con stereo e LIM mai funzionanti. Il risultato? Risate a non finire, da parte di un pubblico a maggioranza di insegnanti con cui il comico non ha potuto che interagire di continuo.
Tante le gag sui professori, lavoro che lui stesso ha scelto da qualche anno, e sugli alunni, ma anche su chi con gli insegnanti è costretto a viverci “Quelli a cui dedico un pensiero sono i mariti degli insegnanti – ha scherzato il comico in apertura allo spettacolo – li riconosci subito, sono uomini costretti a vivere nell’ombra e a destreggiarsi in casa tra mille lavoretti. Si addormentano con la foto della dirigente della moglie sul comodino, diventata ormai parte della coppia”.
Nelle sue “Filippiche” non sono mancati i personaggi più amati dal pubblico sui social, come la professoressa di lettere con l’immancabile borsetta e “Gianmaria” emblema dello studente che nessuno vorrebbe. A lui ha dedicato una lettera a tratti molto profonda – “difendi sempre, costi quel che costi, la tua libertà e non permettere mai a nessuno, nemmeno agli insegnanti, di scegliere al posto tuo” scrive al ragazzo – ma tra un consiglio e l’altro non ha perso occasione per inserire alcune delle sue più classiche battute senza smentire mai il suo personaggio comico.
E infatti per non concludere il suo spettacolo con quella che ha definito una “letterina strappalacrime” ha portato sul palco, con l’aiuto di un ragazzo della produzione anche lui vittima dalle prese in giro di Caccamo, la sua “Maledetta prima ora”, canzone dedicata a uno dei momenti meno amati dagli insegnanti.
Una risposta
Stucchevole e monotono