Raramente il pubblico della Croix-Noire ha applaudito due reines che sfilano insieme. A memoria di suiveur mai due amici del cuore – termine forse infantile, ma che descrive meglio di altre mille parole il rapporto che lega da sempre Renzo Rosset e Italo Arlian – avevano vinto alla Regionale a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro. Nus è in festa, Saint-Barthélemy è una bolgia, perché cosa è successo oggi alla Croix-Noire ha dell’increbile: Tiky di Italo Arlian, che debuttava oggi come allevatore alla Regionale, ha vinto il concorso del secondo peso più pazzo di cui si abbia memoria. E pochi minuti prima Renzo Rosset con la sua Falchetta avevano scritto la storia: Falchetta – che si scrive con la R, Farchetta, ma ormai è tardi per cambiare – ha vinto il terzo titolo consecutivo del terzo peso, un’impresa che non era mai riuscita a nessuno. E per celebrarla, sul bosquet di Falchetta sono spuntati tre fiori bianchi, a suggellare un’impresa titanica.
In tutto questo rischia di passare in secondo piano il successo in prima categoria di Suisse di Ymak Frassy e Marco Chamonin, allevatori che hanno inseguito questo successo per almeno un decennio: la terza sfida in altrettanti anni con Caprice di Livio Pervier si è risolta con un guizzo soltanto, un guizzo che ha fatto esplodere di gioia Ymak Frassy.
Un tris senza senso
Partiamo da Falchetta, perché così così – sinceramente – capitano una sola volta nella vita. Nel 2022, dopo il suo primo titolo, Renzo Rosset aveva detto che era stato “fortunato”, e la sua reina con lui. Ma la fortuna ti sorride una volta, non tre: Falchetta ha vinto nel 2023 trovando sulla sua strada le regine più forti del tabellone, oggi paradossalmente ha faticato meno ma ha scritto la storia. Debutto da incubo con Braisaz della famiglia Bonin – che avrebbe meritato maggior fortuna, oggi – e poi avversari più o meno difficili sul suo percorso. Falchetta ha vinto al finale contro Negrò di Stefano Charrier di Quart, già semifinalista qui due anni fa, e prima in semifinale aveva allontanato Zara di Ivan Hérésaz di Quart, allevatore che per la prima volta ha raggiunto la zona premi alla Regionale. L’altra terza è Vipère di Massimiliano Garin di Cogne, tra le favoritissime della vigilia e decisamente sul pezzo fino alla semifinale con Negrò: chiudono quinte Varenne di Edy Gontier di Aymavilles, Reinon dei fratelli Grimod di Pollein, Amoureuse di Mauro Chatrian di Valtournenche e Pandona di Michele Bionaz. Le più combattive della terza categoria, eliminate prima dei quarti, sono Samby di Alex Parléaz di Aymavilles (uscita con Falchetta agli ottavi) e l’altra favorita Bataillon dei fratelli Abram di Doues.
Che debutto per Tiky
La seconda categoria è stata il torneo più imprevedibile degli ultimi quindici anni. Sin dai trentaduesimi di finale le reines favorite – le vincenti dei concorsi eliminatorie – sono saltate come birilli. E così le outsider hanno fatto strada, e nelle semifinali si sono ritrovate reines che nessuno avrebbe mai pronosticato. Tiky di Italo Arlian ha allontanato in pochi secondi in semifinale Golda di Silvia Balicco e Joseph Patruno di Nus in semifinale, invece nella finale ha dovuto faticare di più per avere la meglio su Belva di Maurilio Gérard di Cogne: l’altra terza è Marseille dei fratelli Clos di Jovençan, arrivata in semifinale senza energie dopo un derby ai quarti di finale contro la favoritissima Guerra dei fratelli Quendoz. Le altre quinte sono Tarzan di Edy Damarino di Quart e Orsière di Alino Marquis di Nus e Gitane di Avoyer-Castellan di Saint-Rhémy, anche loro tra le favorite della vigilia. Le combattive, invece, Gitane di Edy Viérin e Cucciola di Alfreda Tillier, entrambi di Gressan.
Suisse si aggiudica la bella
E poi c’è la prima categoria, che in circostanze normali merita la vetrina e che oggi – a causa di molteplici cause – si trova a chiudere la serie delle reines. Non ne avrà a male Ymak Frassy, che inseguiva questo successo fin dalle finali di Tiky, la nonna della neo reina Suisse. Suisse ha dovuto faticare parecchio per arrivare in fondo al torneo, e sembrava partire sfavorita nella finale con Caprice di Livio Pervier di Aosta. Due i precedenti tra le due: nel 2022 ai quarti della Regionale aveva vinto Caprice, l’anno scorso agli spareggi Suisse.
Che Caprice abbia serbato nella sua memoria il ricordo della mattinata di un anno fa? Non è dato saperlo. Si sa solo che la regina di Excenex, che fino alle semifinali aveva vinto i suoi combats senza fatica alcuna, all’inizio della finale ha preso un colpo – neanche eccessivo, a dirla tutta – da Suisse: un colpo che l’ha condizionata, visto che ha lasciato la contesa pochi istanti dopo. Livio Pervier, nel dopo-gara, ha riconosciuto la superiorità di Suisse: dal canto suo Ymak Frassy ha gettato in aria bastone e caveza, si è inginocchiato a terra e ha gioito come un bambino.
In semifinale out Sirena dei Clos e Briganda dell’azienda Verney di Gressan, che aveva dato del bel filo da torcere alla futura regina. Ai quarti erano saltate Miracle dell’azienda Verney, Gitane di Davide Grimod di Aosta e Bufera dei fratelli Arvat di Donnas, ma soprattutto Belva di Didier e Dietrich Millesi di Perloz, autrice del concorso più bello di giornata. Al primo combat aveva battuto per 40’ con Peloria degli Charbonnier – favorita dai pronostici – e poi senza forze ha distrutto le avversarie che gli si paravano davanti. Fino a Briganda. Furia di Yannick Martinod di Saint-Nicolas e Morienne di Milvio Yeuillaz di Saint-Marcel le più combattive.