Senza voler entrare nel merito delle decisioni assunte dal Tar sulle note vicende legate alla realizzazione di un impianto per la trasformazione finale dei rifiuti indifferenziati nella nostra Regione e tantomeno sulle scelte che l’Amministrazione regionale intenderà fare al riguardo, ritengo doveroso esprimere alcune brevi considerazioni che derivano dall’esperienza maturata in 10 anni di Assessore all’Ambiente del Comune di Aosta.
In occasione del referendum sul pirogassificatore fui tra i sostenitori della realizzazione di tale impianto. Ero allora, come tanti altri convinto che tale scelta sarebbe stata necessaria e utile per la trasformazione finale dei rifiuti prodotti nella nostra Regione. Ora aldilà del messaggio forte e chiaro che i valdostani diedero in occasione del referendum, ritengo che alla luce dell’evoluzione che hanno in seguito avuto le politiche regionali in tema di rifiuti, la realizzazione di un impianto del genere, oggi si sarebbe dimostrato una scelta sbagliata, soprattutto per le ricadute di tipo economico che immagino avrebbero dovuto sostenere i cittadini, tenendo conto che nel frattempo sono aumentate le percentuali di rd e sono state introdotte nuove tipologie di raccolta, oltre ad una riduzione complessiva della produzione di rifiuti rispetto ad allora.
In quei tempi e non sono passati tanti anni, la situazione a livello di raccolta differenziata a parte qualche eccezione a livello locale tra i quali il Comune di Aosta non dava segnali incoraggianti riguardo ad un aumento delle percentuali di raccolta.
Erano i tempi in cui la raccolta della frazione organica non decollava a livello di scelte politiche e si tendeva a sottovalutarne gli effetti in termini di percentuale di raccolta.
A seguito delle scelte politiche successive a livello regionale, che hanno introdotto la raccolta dell’organico di cui il Comune di Aosta insieme alla C.M. Mont Rose diedero convintamente la loro disponibilità ad effettuare per primi tale tipo di raccolta, e a seguito della novità rappresentata dalla raccolta multimateriale plastica, sono stati raggiunti livelli di raccolta differenziata che personalmente mi hanno positivamente sorpreso. (A proposito ricordo l’OdG del Consiglio comunale di Aosta dell’ottobre 2013 approvato all’unanimità che sosteneva la necessità di avviare la raccolta dell’organico)
L’essere arrivati nel Comune di Aosta nel mese di settembre ad una percentuale di circa il 68% di raccolta differenziata, mi porta ora a fare alcune considerazioni negative sull’eventuale realizzazione di un impianto per lo smaltimento della raccolta indifferenziata nella nostra Regione.
Sono certo che, come già programmato da tempo a livello regionale, una volta che la raccolta della frazione organica sarà estesa a tutto il territorio regionale, le percentuali di raccolta differenziata sono destinate ad aumentare in maniera esponenziale. Ritengo che raggiungere percentuali a livello regionale intorno al 75% e forse anche di più, sia ragionevolmente sostenibile.
A quel punto mi chiedo che senso avrebbe realizzare nella nostra Regione un impianto per smaltire un 20/25% di raccolta indifferenziata, equivalenti a poche decine di migliaia di tonnellate. Dal punto di vista economico sarebbe sostenibile? Non credo.
Ora nel riconoscere anche il ruolo che varie associazioni ambientaliste hanno avuto e hanno nel sensibilizzare insieme all’Ente Pubblico maggiore attenzione alla produzione di rifiuti e alla loro differenziazione, ritengo che come già avvenuto al tempo del referendum, il futuro della gestione dei rifiuti nella nostra Regione non possa che essere in mano ai Valdostani.
Raggiungere con il contributo di tutti i cittadini valdostani percentuali tutt’altro che impossibili di raccolta differenziata intorno al 75% minimo, una volta attivata la raccolta della frazione organica su tutto il territorio renderebbe economicamente difficilmente sostenibile la realizzazione di un impianto per lo smaltimento della frazione indifferenziata rimanente.
Delio Donzel
Assessore all’Ambiente del Comune di Aosta