“Il Casinò sta morendo e con esso la gallina dalle uova d’oro”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera con cui alcuni croupier del reparto roulette francese annunciano l'indizione dalla giornata di ieri e fino a domenica di uno sciopero.
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Come dipendenti del Casinò ci spiace per il disagio che procuriamo a quei pochi clienti che ancora frequentano i nostri tavoli e nel dare un’ennesima sforbiciata al nostro salario scioperiamo Azione non certo costruttiva, che per l’ennesima volta servirà a screditare il nostro reparto, ma aimè inevitabile.
Abbiamo visto cadere una giunta regionale, abbiamo visto dimissionare un direttore tanto difeso, abbiamo visto riconoscere che la gestione della casa da gioco è stata fallimentare e che solo con una gestione privata si può pensare di darle un futuro positivo.
Adesso ci troviamo ad avere tre nuovi dirigenti e a vederci notificare modifiche importanti agli accordi di lavoro dalla sera alla mattina, il tutto senza il minimo confronto e sì che non si può dire che al casino le sigle sindacali non siano rappresentate.
Così siamo di nuovo qui a incrociare le braccia non con l’illusione di poter fare miracoli, quelli avvengono solo ai piani alti, nelle stanze chiuse, ma per far sapere che nonostante tutte le parole, gli articoli, i flussi, i diagrammi, i piani e le trasferte, il Casinò sta morendo e con esso stiamo perdendo TUTTI una "gallina dalle uova d’oro".
Non illudetevi che la cosa non vi riguardi, provate a chiedervi da dove sono arrivati per decenni i soldi che "generosamente" sono stati elargiti nella nostra regione.
Se non ci credete chiedete agli "amici" come mai la nostra economia si stia affossando sempre di più, perchè i comuni siano sempre più ingessati.
APRITE GLI OCCHI
Noi qui stiamo pensando solo alla pensione, alla Fornero ma tra di noi ci sono tanti ragazzi, sono i vostri, i nostri, figli che sperano di poter avere un lavoro, di potersi fare una vita, di avere un futuro dignitoso, qui, come in tutte le realtà lavorative della nostra regione, per questa ragione in tanti siamo tristi, amareggiati e disgustati ma orgogliosi di poter ancora incrociare le braccia per dire a chi conta.
MA E’ PROPRIO VERO CHE NON CONOSCETE VERGOGNA ?

Lettera firmata

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