La strada è di nuovo aperta e Cogne è ripartita. Per farlo ci sono volute centinaia di ore di lavoro da parte dell’amministrazione comunale, di quella regionale, della polizia locale e della protezione civile per non parlare delle decine di volontari che – di fronte all’emergenza – si sono messi a disposizione per palare il fango e mettere in sicurezza le rive dei torrenti, ma non tutti i grandi lavori sono stati così visibili.
I due uffici del turismo di Cogne (l’Office du tourisme che fa capo a quello regionale e il consorzio degli operatori turistici della Valle di Cogne), grazie alle loro aree di competenza e struttura organizzativa, hanno collaborato con gli enti gestendo i flussi di informazione e occupandosi della logistica durante e dopo il disastro, contribuendo notevolmente alla veloce ripartenza della Valle di Cogne.
“Purtroppo, con l’esperienza dell’incendio di Aymavilles del 2023, eravamo preparati a gestire un’emergenza del genere. Qui avevamo visto che tenere aperti i nostri uffici è stato fondamentale per dare un punto di riferimento alle persone che, in queste situazioni, hanno bisogno di informazioni e rassicurazioni. Noi, però, ci siamo occupati principalmente del contatto con il pubblico e dello smistamento delle informazioni: è il Consorzio che ha gestito tutta la parte logistica” racconta Patrick Joly, dipendente dell’Office du tourisme di Cogne.
“Noi siamo il consorzio turistico locale quindi già normalmente siamo il braccio operativo dell’amministrazione e in questo frangente siamo andati ad occuparci di tutto quello che poteva essere necessario nella situazione di emergenza. Dal momento che siamo già una struttura organizzata che poteva lavorare in modo continuativo e consistente, per un mese abbiamo tenuto aperti gli uffici, che abbiamo in comune con l’Office, dalle 6 del mattino fino a sera. Abbiamo anche fatto un po’ da trait-d’union tra comune, polizia municipale, protezione civile e l’utente, che fosse turista e residente” racconta Raffaella Carlin, la direttrice del Consorzio operatori turistici locale.
“Mentre i colleghi dell’Office hanno gestito il flusso di informazioni prendendo le telefonate, rispondendo alle mail e alle richieste delle persone, noi ci siamo occupati della logistica. – continua Carlin – All’inizio, essendo in condizione di isolamento, potevamo muoverci solo con l’elicottero della protezione civile e noi ci siamo occupati della gestione di questi trasferimenti. Sia dell’evacuazione dei turisti sia dei residenti, una volta terminata la fase emergenziale. C’era chi aveva esigenze lavorative, chi sanitarie. Abbiamo poi continuato con il coordinamento fino all’apertura della strada per poi occuparci dell’organizzazione del recupero delle auto dei turisti rimaste bloccate a Cogne, concessa il 20 di luglio”.
Insomma il lavoro ininterrotto e ben organizzato dei due uffici del turismo è stato fondamentale per garantire una ripartenza veloce, pulita e sicura. In particolare durante i primi giorni dell’emergenza che “sono stati i momenti più complicati e difficili perché le informazioni cambiavano molto in fretta, tutti ci chiedevano della riapertura della strada, delle condizioni del fiume. I primi due giorni in particolare, in paese c’era un po’ di tensione perché sembrava che potessero scendere solo 80 persone in elicottero e quindi tutti erano in ansia per avere la precedenza. Poi a fine giornata ne hanno evacuati 450 e tutto si è calmato” spiega Joly.
“Adesso le cose sono tornate alla normalità, ed ora il nostro lavoro consiste nel rassicurare le persone spaventate dall’emergenza che chiamano per chiedere se il paese è sicuro e se possono venire in vacanza. Continuiamo a dire a tutti che una vacanza a Cogne quest’estate è di nuovo possibile”.