“In montagna il rischio zero è un’utopia”. Su questo tutti si sono trovati d’accordo, dagli amministratori ai giuristi. Il tema è stato affrontato nella giornata di ieri, sabato 4, in un convegno svoltosi al Pavillon di Courmayeur e promosso dalle fondazioni Courmayeur e Montagnasicura e avente per tema “La responsabilità dell’ente pubblico e degli amministratori nella gestione del territorio e dei rischi naturali in montagna”.
Una giornata fitta d’interventi. Hanno espresso la loro opinione politici, amministratori, esperti della montagna e giuristi. Il tema è molto sentito e la sala, sin dal mattino era gremita di interessati, perlopiù sindaci e amministratori.
Aprendo i lavori del convegno il sindaco Fabrizia Derriard ha ribadito un concetto importante: “In montagna non esiste il rischio zero e – ha aggiunto il sindaco di Courmayeur – credo che sia necessaria una maggiore responsabilizzazione dei privati cittadini. Per fare un esempio: se a Milano un pedone finisce sotto una macchina dopo aver attraversato col rosso nessuno se la prenderà con la Moratti per non aver messo barriere maggiori all’attraversamento; in montagna anche se chiudo una strada per pericolo spesso le persone si sentono legittimate a transitarvi”.
Il ruolo della pubblica amministrazione non è quindi facile, come ha sottolineato il presidente del Celva, Elso Gerandin: “Spesso diversi interessi sono in conflitto. Con la sicurezza che limita il turismo. Le scelte non sono mai facili ma credo che vi sia una responsabilizzazione eccessiva degli amministratori, concordo con quanto detto dalla Derriard”. Gerardin ha poi proseguito dicendo che occorrerebbe fissare un limite chiaro, oltre il quale la responsabilità della pubblica amministrazione non può andare. Il pensiero del presidente del Celva e di Fabrizia Derriard sembrano essere largamente condivise tra i sindaci valdostani.
Hanno poi preso la parola dei giuristi che hanno affrontato il tema sotto il profilo del diritto. Waldemaro Flick (componente del comitato scientifico della fondazione Courmayeur) ha ribaito l’importanza di incontri di quel genere, evidenziando anche come fare l’amministratore richieda un forte spirito di sacrificio. L’avvocato aostano Lukas Plattner ha illustrato nel dettaglio qual è la responsabilità della Pa. Molti i doveri e i problemi che le amministrazioni devono affrontare, ma anche l’avvocato Plattner ha ribadito il concetto di auto responsabilità, per esempio, parlando dei gestori degli impianti ha detto: “la responsabilità del gestore è esclusa nel caso di infortuni occorsi agli utenti fuori pista. E’ la persona che sceglie di farla, che si assume il rischio. E, in questo caso, non vi è nessun obbligo di protezione”.
Sicurezza vuol dire soprattutto prevenzione. Lo ha ricordato Pasquale Longarini (sostituto Procuratore della Repubblica di Aosta). “Il diritto penale – ha detto Longarini – dovrebbe stimolare, con i suoi precetti e con la minaccia di sanzioni, l’effettivo apprestamento di effettive idonee condizioni di sicurezza in montagna”. Occorre quindi “delineare e rendere vincolante un approccio sistematico alla prevenzione. Caposaldo del sistema è il dovere di valutazione dei rischi naturali”.
Il convegno è poi proseguito nel pomeriggio con una tavola rotonda. Un monento importante di confronto per tutti gli intervenuti, in cui poter esporre le proprie perplessità ed i propri dubbi.