L’Associazione bandistica di Aosta ad un evento degli Ordini dinastici Savoia? Sì, ma senza il “vessillo” del Comune

Alla restituzione delle "stele mauriziane" restaurate, Giovanni Girardini, delegato degli Ordini della Real Casa di Savoia, annunciava, alla presenza di Emanuele Filiberto, un'esibizione della Banda cittadina. L'assessore Tedesco: "Non opportuna in un evento che richiama titoli monarchici".
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L’appuntamento, già definito, era stato lanciato. Nei prossimi giorni – sabato 21 e domenica 22 settembre – le cosiddette “stele mauriziane” all’ingresso della “piastra” dell’ospedale “Parini” saranno restituite, restaurate, alla collettività.

L’intervento di restauro in questione è stato finanziato – assieme ad un contributo della Cogne spa – dalla delegazione valdostana degli Ordini dinastici della Real Casa di Savoia che annunciavano, alla presenza di Emanuele Filiberto di Savoia, un doppio appuntamento con la banda municipale della città.

Appuntamento che non ci sarà. O, per lo meno, non con i vessilli del Comune in bella vista.

A renderlo noto è Giovanni Girardini, consigliere comunale di opposizione – capogruppo de La Renaissance Valdôtaine – ma anche delegato della Valle d’Aosta degli Ordini dinastici della Real Casa Savoia.

In un post sui social, Girardini scrive: “Quando si organizzano iniziative benefiche vere poco importa chi le organizza, l’importante èfare del bene a chi è meno fortunato o sostenere in qualche modo la propria comunità. Questo fine settimana, la delegazione degli Ordini Dinastici, che peraltro consegnerà le stele restaurate dell’ingresso dell’Ospedale Parini e che quest’ anno ha offerto 49.000 euro di aiuti solo ad Aosta, lavorerà per raccogliere fondi perché la scuola musicale dell’Associazione Bandistica di Aosta possa continuare ad esistere e ad essere aperta a tutti”.

“Un modo che crediamo importante per aggregare in modo sano la gioventù che purtroppo in Valle d’ Aosta colleziona tanti primati negativi che preferisco non elencare – aggiunge Girardini –. Eppure, a qualcuno non va bene e cerca diboicottarel’iniziativa, questa come altre. Beh, quel qualcuno non mi conosce e forse non sa che prima che io desista insieme alle mie consorelle e ai miei confratelli passerà molta acqua sotto i ponti”.

Non solo: “Capisco gli scontri in politica, i confronti anche animati, ma la carità e la solidarietà non hanno bandiere bianche, rosse o azzurre (per dirla con i colori dei fazzoletti partigiani); è solidarietà e basta. Quindi… avanti tutta! Perché, come direbbe San Giuseppe Cottolengo, caritas Christi urget nos, ‘l’amore di Cristo ci spinge”.

La replica, sempre via social, arriva dall’assessore comunale Samuele Tedesco, che da metà giugno gestisce anche le deleghe legate proprio alla banda: “Leggo che il signore, o il consigliere, non so in quale veste, Girardini, solleva una questione politica relativa al diniego di utilizzo della Banda musicale municipale della Città di Aosta per accogliere, e cito testualmente, opportunamente tra virgolette, ‘S.A.R. Il Principe Emanuele Filiberto’. Avendo ribadito la totale libertà dell’Associazione bandistica Città di Aosta di partecipare all’evento, ringraziando ulteriormente per le donazioni per alimentare le attività della Scuola civica di Musica ‘Renato Arnod’, ho ritenuto non opportuna, insieme ai colleghi e alle colleghe della Giunta, la partecipazione della Banda musicale, con lo stemma araldico della Città”.

Perché? Tedesco lo dice: “La banda, infatti, rappresenta sul territorio non solo una importante istituzione riconosciuta per le sue funzioni di socializzazione e di formazione musicale, ma è, nelle sue uscite, a tutti gli effetti l’Amministrazione comunale. La presenza della banda musicale municipale, così posta, in un evento che richiama titoli monarchici, non rispecchia i valori repubblicani della nostra comunità”.

Questione chiusa, non senza una “pizzicata”: “Per me, dunque, nessuna discussione politica. La discussione è finita nel 1946”, chiude Tedesco nel suo post.

3 risposte

  1. Veloce ripasso della nostra Costituzione per il consigliere Girardini: “I titoli nobiliari non sono riconosciuti. I predicati di quelli esistenti prima del 28 ottobre 1922 valgono come parte del nome. L’Ordine mauriziano è conservato come ente ospedaliero e funziona nei modi stabiliti dalla legge. La legge regola la soppressione della Consulta araldica”. (art.XV delle disposizioni transitorie e finali).
    E all’Assessore Tedesco ricordo che nel ’46 era ancora in vigore lo Statuto Albertino, è dal 1.1.48 che le cose sono cambiate…

  2. Viene da pensare che la donazione sia stata fatta per ingraziarsi il Comune… Bene ha fatto l’amministrazione a non seguire la logica del do ut des

  3. Comportamento ipocrita.
    La banda o c’è o non c’è.
    E se c’è ci deve essere con tutti gli annessi e connessi.

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