La lettera pastorale del Vescovo, un invito a ripartire passando “dalla paura alla fiducia”

Come ogni anno monsignor Franco Lovignana ha esposto la nuova lettera pastorale "Eucaristia, pane di vita" - a pochi giorni dall'inizio dell'anno liturgico 2020-2021 -, l'occasione per riflettere su quanto vissuto durante l'emergenza.
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Società

Quasi in concomitanza con l’inizio della scuola, anche la Chiesa valdostana riparte, come ogni anno, con la festa di San Grato di lunedì 7 settembre. Numerosi i progetti e gli obiettivi per questo nuovo anno liturgico, esposti dal Vescovo, monsignor Franco Lovignana, e dal Vicario generale don Fabio Brédy nell’incontro di questa mattina presso il Palazzo Vescovile.

Un anno liturgico dedicato al Sacramento dell’Eucaristia quello che sarà inaugurato lunedì, come indica il titolo della lettera pastorale presentata dal Vescovo durante la conferenza. “Eucaristia, pane di vita” chiude, dunque, un piccolo ciclo dedicato ai Sacramenti dell’Iniziazione cristiana, che rappresentano, come spiega monsignor Lovignana “un punto di contatto con un gran numero di famiglie, dal momento che la maggioranza chiede il Battesimo, la prima Comunione e la Cresima per i propri figli”. Si tratta di occasioni di incontro di cui la Chiesa ha sentito particolare mancanza durante il lockdown: “Abbiamo vissuto nei mesi scorsi un momento difficile per la sospensione di tutte le attività pastorali e, durante l’estate, sono state possibili solo alcune delle tante iniziative che abitualmente si mettono in campo per bambini, ragazzi e giovanissimi. Ora dovranno riprendere in particolare i catechismi e lo faremo, come avviene del resto durante tutte le celebrazioni, rispettando con accuratezza le norme di prevenzione e di sicurezza sanitarie”.

Lovignana ha poi riflettuto su una pagina del Vangelo di San Marco, che lo ha accompagnato nel tempo del contenimento: “Parla della compassione di Gesù verso le folle che lo attendono come pecore senza pastore. La sua compassione si traduce in insegnamento e pane moltiplicato perché tutti possano mangiare. Ho pensato allo smarrimento che abbiamo provato in una situazione inedita, soprattutto per noi occidentali abituati a pensare che tutto si possa affrontare e facilmente risolvere grazie alle conoscenze tecniche e scientifiche acquisite”. L’invito del Vescovo è dunque quello di tradurre la compassione espressa da Gesù attraverso l’Eucaristia nella “parola dell’annuncio, nella catechesi e nel pane del servizio e della carità verso tutte le persone vicine e lontane”. A questo proposito, sono stati consistenti gli aiuti concreti devoluti dal vescovo, dalle parrocchie, dalle associazioni ecclesiali e dai fedeli, come testimonia l’ammontare di 286 interventi, per un totale di 106.774€, effettuati dallo sportello Caritas dedicato all’emergenza. 

Particolare attenzione è stata rivolta anche alla comunità e alle relazioni umane che, secondo il Vescovo, devono essere coltivate durante la celebrazione eucaristica domenicale, “luogo di umanizzazione in cui giovani e adulti motivati dalla fede si costruiscono come persone libere e capaci di spendersi per gli altri, per la verità, per il bene comune”. Quest’ultimo deve prevalere sull’interesse di parte anche nel mondo della politica, di cui Lovignana, a poche settimane dalle elezioni, lamenta la disgregazione, facendo appello al senso di responsabilità di elettori ed eletti.

Se da un lato il tempo di confinamento ha lasciato alcune eredità positive – quali la dimensione domestica della Chiesa, la comunicazione digitale, l’atteggiamento di solidarietà e di carità – molte sono le problematiche ancora da affrontare. Nell’imminente anno liturgico sarà dunque portata avanti la riorganizzazione territoriale della diocesi, interrotta lo scorso marzo a causa del coronavirus. “Si tratta di una riflessione che tiene conto anche della contrazione numerica delle nostre comunità, della diminuzione e dell’invecchiamento del clero” spiega Lovignana. 

Tra gli eventi ricordati da don Fabio Brédy, spicca in particolare la Celebrazione Eucaristica per giovani del 6 settembre presso l’Eremo di San Grato, cui seguirà il giorno seguente la Messa in Cattedrale per il Patrono della Diocesi, che ospiterà l’ordinazione del diacono Alessandro Valerioti. Il 20 e 21 settembre, il Priorato di Saint-Pierre ospiterà invece i presbiteri e i diaconi valdostani per due giornate di inizio dell’anno pastorale, incentrate sulla nuova traduzione del Messale. Anche quest’anno sono previsti, inoltre, gli incontri intitolati “Fede e scienza”, che si terranno nel mese di ottobre presso il Cinéma Théâtre de la Ville.

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