Per poter svolgere le nuove funzioni di garante dei diritti delle persone con disabilità servono risorse umane e finanziarie. A dirlo è Adele Squillaci durante la presentazione dell’attività 2023 del suo ufficio.
“Con le forze date a questo ufficio per le funzioni che vengono riconosciute non ce la si fa, bisogna pensare a qualcos’altro o in termini di soldi o di personale” ha evidenziato Squillaci.
Approvata nell’agosto 2022 la proposta di legge di Lega e Forza Italia Vda è stata fin da subito oggetto di critiche da parte del coordinamento disabilità della Valle d’Aosta. Due le successive proposte di modifica arrivate, una da parte di Pcp e l’altra dai gruppi di maggioranza. Quest’ultima ha ricevuto il via libera ieri dalla competente commissione.
“Per fare le cose bene ci va del personale, come questo debba essere messo a disposizione, spetta al consiglio, il mio è un auspicio che anche quest’anno come lo scorso anno ho espresso”.
Al 31 dicembre 2023 risultavano 11.196 invalidi in Valle d’Aosta, di cui 5.726 presentano disabilità grave e 3.387 percepiscono l’assegno di accompagnamento.
Lo scorso anno l’ufficio della difensora civica della Valle d’Aosta ha trattato 823 casi, arrivando a chiuderne il 98,8%, mentre 31 non sono ancora conclusi, pari all’1,2%, a fronte del 3,7% nel 2022. I fascicoli lavorati nell’anno ammontano a 97, di cui 24 non conclusi nel 2022 e 73 aperti durante il 2023. Fra i 97 fascicoli del 2023 ve ne è uno collettivo per un numero di 51 casi. Mediamente ogni fascicolo ha generato 8,5 casi, arrivando quindi a produrre 823 casi per l’anno 2023. Si evidenzia la percentuale di risoluzione che è aumentata fino al 98,8%.
“Dai casi trattati -spiega la Garante – si denota come la Regione sia l’ente con il maggior numero di casi (211 pari a 25,3%), seguito dai Comuni con 179 casi (21,5%); chiudono l’Azienda Usl della Valle d’Aosta con 44 casi (5,3%) e le Unités des communes valdôtaines, passate dai 4 casi del 2022 a 19 casi (2,3%), con un incremento percentuale significativo (+375%).”
Le questioni maggiormente poste dai cittadini riguardano, per oltre la metà dei casi (55,7%) l’area dell’ordinamento, seguiti poi dall’area organizzazione, trasporti e viabilità, fino a chiudersi con un solo caso per l’area agricoltura e risorse naturali. Rispetto all’anno precedente, il maggior incremento in percentuale si è verificato nell’area tematica dell’istruzione, cultura e formazione (+240%) seguita poi da trasporti e viabilità (55,3%) e ordinamento (+32,6%) mentre il maggior decremento di casi si sono rilevati nell’area della sanità (-81,5%), seguita poi da agricoltura e risorse naturali (-75%) e da ambiente (-71,4%).
Come Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, sono stati 164 i casi trattati di cui 31 non conclusi nel 2022, mentre solo 3 sono i casi non definiti nel 2023. Il 98,2% dei casi trattati (pari a 161 casi) è stato concluso nel 2023 rispetto al 74,6% (pari a 91 casi) del 2022.
Si tratta di casi strettamente connessi alla condizione di restrizione della libertà personale, quindi attinenti al rapporto con il carcere: 92 casi su 164 riguardano questioni sorte nella Casa circondariale (+27 casi, pari a +41,5% rispetto al 2022). I casi inerenti le Amministrazioni fuori competenza sono passati da 30 del 2022 ai 44 del 2023 (+46,7%), verso alcuni di questi la Garante è tuttavia intervenuta a titolo di collaborazione interistituzionale o ha suggerito al ristretto di rapportarsi al proprio legale di fiducia. Le questioni concernenti l’Azienda Usl Valle d’Aosta sono rimaste stabili, assestandosi a 19 casi.
Al 31 dicembre 2023 nel carcere di Brissogne erano presenti 132 persone (+29%), di cui 72 (+24%) ristretti stranieri e 60 (+36%) italiani, fra i quali erano 16 (-64%) i nati e 43 (-26%) i residenti in Valle d’Aosta. I detenuti tossicodipendenti, alcoldipendenti o con altre forme di dipendenza erano 43 (+153%). Anche nel 2023 non è stata sforata la capienza regolamentare di 181 unità.
“Nella realtà valdostana anche per il 2023 – dichiara la Garante – non si può parlare di sovraffollamento, mentre argomento preoccupante e di assoluta priorità è la carenza di personale amministrativo, con particolare riferimento ai funzionari giuridico pedagogici e le condizioni di lavoro degli agenti penitenziari, insufficienti rispetto al fabbisogno della Casa circondariale di Brissogne. La novità di segno positivo, davvero rilevante e attesa da anni, è stata l’arrivo di una nuova Direttrice, titolare della direzione dell’Istituto.” L’elevato turnover di detenuti ha inciso negativamente sulla conclusione positiva dei percorsi formativi e di inclusione lavorativa posti in essere a Brissogne.
Sulla tematica dei suicidi nelle carceri, su cui anche il presidente della Repubblica ha recentemente acceso i riflettori, la Garante pur ricordando come nella nostra regione non si siano verificati casi, evidenzia la presenza di “atti di autolesionismo. Infatti, dai colloqui con i detenuti è emersa la necessità di più ascolto e di una maggiore presenza di psicologi che possano contenere evidenti stati di disagio interiore.”
Infine come Garante dei Minori nel 2023 Squillaci e il suo ufficio ha trattato 19 fascicoli che hanno generato mediamente 4,5 casi per un totale di 85 casi di cui 8 casi non conclusi nel 2022.