La promozione dei rifugi valdostani passa attraverso 4000 diari

L'oggetto, che ha accompagnato il lancio di un concorso nel 2003, è stato acquistato in 5 anni da 4000 persone, anche turisti stranieri. E' da poco partita la seconda edizione che ad oggi però accompagna una stagione segnata da flessioni e disdette.
Rifugio Bezzi - Valgrisenche - Foto www.rifugiobezzi.com
Società

Una volta erano le suole degli scarponi a testimoniare le piccole e grandi vette conquistate, da qualche anno invece le storie degli alpinisti si possono leggere su un piccolo diario, gelosamente custodito nello zaino.
L’oggetto è stato lanciato per la prima volta nel 2003 dall’Associazione dei gestori dei rifugi valdostani assieme al concorso “viaggio nei rifugi”. In sostanza il diario, che poteva essere acquistato nelle strutture aderenti all’iniziativa, serviva a testimoniare il passaggio nei vari rifugi valdostani attraverso una serie di timbri che venivano sopra apposti. Al raggiungimento dei 5 timbri, scattava il primo premio, un pasto gratis al rifugio, ai 10 un libro sulla Valle d’Aosta, ai 15 il pernottamento gratuito e infine ai  20 timbri, il premio finale a sorpresa.
L’iniziativa aveva l’obiettivo di promuovere i rifugi e creare maggiore consapevolezza in chi andava in montagna.  Infatti come spiegavano gli stessi gestori dei rifugi, al momento dell'acquisto, il libretto non doveva servire solo a raccogliere i timbri ma proprio come un diario personale, doveva tenere traccia dei tanti momenti speciali che la montagna é in grado di regalare a chi ha voglia di scoprirla.

La prima edizione del concorso, conclusasi nel 2007, è stata, forse anche inaspettatamente, un grande successo. 4000 sono stati i diari venduti, circa un migliaio quelli che hanno toccato quota 20 timbri. Tant’è che gli organizzatori per stare dentro i costi hanno dovuto nel corso dei quasi cinque anni rivedere i premi. All’inizio infatti il premio finale consisteva in un viaggio aereo a bordo di un piper sopra le vette valdostane, sostituito, dal terzo anno in poi con uno zaino grivel dotato di fischietto. “Visti i numeri – sottolinea Mara Rizzo, vicepresidente dell’Associazione dei gestori dei rifugi valdostani – diventava costoso e complicato organizzare i viaggi aerei, cosi abbiamo ripiegato sulla zaino, includendo un fischietto, una sorta di ammonizione a chi va in montagna per ricordargli che non si può improvvisare ma bisogna adeguatamente prepararsi e ben attrezzarsi”.

Il diario diventato un oggetto cult –  un turista di Biella ha raccolto i diari terminati, ben 52 timbri, con tanto di foto, mappe e descrizione, in un vero e proprio volume – è tornato quest’anno nei rifugi valdostani. 15 i timbri richiesti, da raccogliere entro il 2010, per aggiudicarsi il premio finale, ovviamente top secret…
Abbiamo avuto numerose richieste anche quest’anno – continua Mara Rizzo – l’iniziativa piace anche agli stranieri.”

Un originale mezzo di promozione che potrebbe però non bastare ai rifugi per cambiare le sorti della stagione “Un calo di presenze fino ad ora c’è stato. Per Ferragosto abbiamo avuto già qualche disdetta, purtroppo il meteo condiziona ormai troppo le vacanze. Tengono invece, fino ad oggi, le presenze degli stranieri”.

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