Le ali estive della Valle: voli per Olbia, Catania e Lamezia

Avda, la società che gestisce lo scalo regionale, ha “fatto il punto” sui programmi commerciali per la prossima estate e su un progetto di rinnovo della procedura di avvicinamento, che dovrebbe concludersi con marzo.
La torre di controllo dell'aeroporto Gex.
Società

Di primo mattino, davanti agli hangar dell’aeroporto “Corrado Gex” il freddo non manca di far sentire che c’è, ma la mente di Avda, la società che gestisce lo scalo, è distante anni luce dalla neve che contorna la pista, è proiettata all’estate, perché “è tra dicembre e gennaio che vanno chiuse le tratte”, commenta il presidente Giovanni Pellizzeri.

Le ipotesi su cui la società sta lavorando sono di “riproporre il volo per Olbia, perché è andato molto bene” e “stiamo valutando Catania”. La domanda di scalo nella capitale dovrebbe trovare soddisfazione con l’attivazione di un Aosta-Roma-Lamezia e Avda sta poi dialogando con un tour operator giapponese per “volare da e per Bolzano”.

“L’obiettivo del possibile collegamento – spiega Pellizzeri – è di portare tra queste montagne turisti asiatici che frequentano le Dolomiti e la Svizzera, modificando il pacchetto proposto loro sino ad oggi, facendo iniziare, o finire, le vacanze dei gruppi dalla Valle d’Aosta”. Per l’inverno in corso, invece, la società non ha programmato voli commerciali, ma una ragione c’è.

L’aeroporto sta dotandosi di una nuova procedura di avvicinamento. “Un progetto previsto dal 2007”, ha spiegato il responsabile dell’area movimento dell’aeroporto, Matteo Santin. Il nome tecnico è RNP (“Required Navigation Performance) ed è basata sull’integrazione tra le tecnologie di assistenza alla navigazione strumentali (già esistenti) e quelle satellitari (oggetto dell’intervento).

“Aosta sarà uno dei primi aeroporti a disporne e contiamo di arrivare al termine dell’iter a marzo”, ha aggiunto il tecnico, spiegando poi come la nuova procedura dovrebbe rivelarsi utile per aumentare l’attrattiva del “Gex” (che, nel gergo di piloti e “addetti ai lavori”, viene indicato come LIMW, usando un codice internazionale) sui vettori.

Non significa tuttavia che lo scalo resterà chiuso, perché i voli privati continueranno a potervi accedere. L’hangar di Avda, peraltro, è già occupato dal velivolo che per la società rappresenta una “sperimentazione” della stagione: un elicottero AW109S della “HoverFly”, figlia della passione aeronautica di Saturnino De Cecco, patron dell’omonima pasta.

La società opera una flotta di tredici aeromobili del genere da varie basi italiane e, ha sottolineato il direttore commerciale Massimo Vilardi, considerando che “il trasporto passeggeri è soggetto ad una stagionalità da marzo ad ottobre”, per l’inverno “volevamo svilupparlo nelle Alpi”. La scelta è caduta su Aosta perché è “in un raggio di 40 minuti di volo tra Milano, Torino e Ginevra”.

La logica dell’iniziativa, che si protrarrà fino a marzo, è (anche) di “contrastare l’arrembaggio delle società francesi”. Una proposta indubbiamente di nicchia, perché pensata per una clientela con alta capacità di spesa (tariffe dalle parti dei 4mila euro per un Ginevra-Aosta), ma “da qui a marzo contiamo di fare dalle 50 alle 80 ore di volo”. Parole cui il presidente Pellizzeri ha fatto eco con “può essere interessante per chi arriva a Courmayeur e vuole andare, ad esempio, in Francia”.

Al di là dei progetti a medio-breve, è risaputo che sullo sviluppo dello sfruttamento commerciale dei cieli valdostani pesano incognite di altra portata, come il completamento dell’avviato progetto di aerostazione (una nuova conferenza di servizi tra gli attori interessati, a quanto appreso, dovrebbe essere fissata per il prossimo gennaio) e la soluzione degli annosi contenziosi tra Avda e Regione (che partecipa alla società con il 49% delle quote).

Con la Regione stiamo collaborando molto bene, – ha concluso il Presidente – a prescindere dai cambiamenti di Giunta. C’è una transazione sui bilanci impugnati, iniziata con l’esecutivo Viérin, continuata con quella Spelgatti e che speriamo di riuscire a chiudere con Fosson”. Tra gli hangar, la torre e il gate l’auspicio è molto condiviso: se idee e volontà metteranno davvero le ali, forse l’atterraggio e il decollo di aerei nello scalo che porta il nome di un Deputato aviatore smetteranno di fare notizia, diventando la normalità che dovrebbero essere.

0 risposte

  1. Ma quando si dice che “il volo Aosta-Olbia è andato molto bene” di che numeri parliamo?

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