A cosa servono le missioni all’estero? Alla domanda ha risposto lo scorso 15 marzo il Capitano Enzo Molinari. Il Comandante responsabile della compagnia dei carabinieri di Châtillon-Saint Vincent ha spiegato a 150 ragazzi dell’IPIA Don Bosco il significato delle missioni all’estero dei Carabinieri.
“La nostra non è una presenza di armi, di carri armati, di bombe – ha esordito il Capitano – ma una presenza pacifica in mezzo alla gente, che a volte abbiamo pagato in maniera drammatica. All’estero svolgiamo sia missioni come militari sia come forza di polizia ed è proprio questa nostra duplice funzione che ci rende particolarmente apprezzati e ricercati nelle missioni all’estero”
Il racconto del Comandante è stato supportato dalla proiezioni di alcune immagini. Molinari ha poi spiegato come si mette in piedi una missione. “Quando parte un contingente militare (100-200 perone circa) bisogna fare innanzitutto un discorso logistico. Prima bisogna insediare un campo base, per poi lavorare sul territorio. In molti scenari ci troviamo di fronte alla guerra attiva e qui operiamo dal punto di vista militare; in altri scenari svolgiamo le funzioni di polizia specialmente dopo la fine dei conflitti e qui dobbiamo togliere le armi, ricostruire gli apparati statali, organizzare sul posto scuole di polizia: insegniamo a sparare, a rilevare incidenti a prendere le denunce.”
Durante l’ora di lezione è stata presentata anche l’Eurogenforce, con sede a Vicenza, la nuova forza di polizia dell’Unione Europea che rappresenta il futuro della gendarmeria europea capace in tempi brevi di partire con contingenti ben addestrati.
La collaborazione fra la scuola e i Carabinieri continuerà nelle prossime settimane con lezioni dedicate ai temi del bullismo, agli atti di vandalismo e all’uso di sostanze stupefacenti e alcoliche.
