In molte città italiane ad esempio Oristano, Trieste, Piacenza, Benevento, Venezia, ecc. si è pensato di limitare l’accesso alle biciclette nel centro storico.
Mi chiedo se non sia il caso di prendere in considerazione questa ipotesi anche per la città di Aosta. Vi sono alcune vie centralissime che sono percorse da ciclisti corridori in abbigliamento tecnico, ciclisti sui marciapiedi, ciclisti che procedono tranquillamente contromano, ragazzi che fanno acrobazie, ecc. Vi sono poi anche ciclisti che procedono in modo piuttosto regolare zigzagando nelle strette vie del centro tra i numerosi pedoni.
In questa variegata situazione manca del tutto un minimo di controllo da parte di chi sarebbe incaricato di regolare il traffico, o forse non c’è nessuna regola ed allora tutto va bene e vinca il migliore.
Quando ero bambino, nella centralissima via De Tillier passavano l’autobus e le autovetture, poi il comune ha dato una regolata nonostante le proteste di parecchi commercianti.
Credo che sia ora di dare una regolata al traffico delle bici. Di recente ho visto degli anziani che timidamente procedevano con il loro deambulatore in mezzo al traffico ciclopedonale. Sono cose positive e nuove, non possiamo impaurirli, ritornerebbero in casa e se ne starebbero rintanati. I bambini piccoli, in questa situazione, devono essere super controllati. Anche le persone come me, che hanno scollinato parecchi decenni, non si sentono tranquille in questa situazione.
Credo che in attesa dell’attuazione del piano ciclopedonale si possa individuare una zona, anche limitata, dove le bici non possono transitare; esistono sicuramente percorsi alternativi. Andare in bici è bello, ma a volte la bici è ingombrante per gli altri ed il ciclista non ne è consapevole.
Il comune dovrebbe dare un segnale di civiltà evitando inutili divieti generalizzati per migliorare l’attuale situazione di conflitto tra pedoni e ciclisti.
Ci sono poi delle persone, che provengono da altri Paesi – come quelle che sono riportate nella foto – che non si pongono troppi problemi: intuiscono che si trovano in zona pedonale e percorrono interamente Via J. B. De Tillier e Via Edouard Aubert con la bicicletta spinta a tranquillamente mano senza dover obbligatoriamente evitare, in velocità, gli ostacoli rappresentati dai pedoni.
Corrado Trussoni
0 risposte
Credo che un po’ di buon senso sia sufficiente, divieti e ordinanze ne abbiamo a sufficienza. Mi stupisco sempre di quanta paura facciano le bici, se temiamo così tanto una bici allora dovremmo vietare del tutto le Automobili……Io uso sempre la bici e cerco il più possibile di evitare le vie pedonali e quando mi capita di percorrerle vado a passo d’uomo. Se devo dire vedo sempre più bici e sempre più pedoni intolleranti, magari sono appena scesi dall’ automobile.
Sono ciclista e favorevolissima alle bici ma concordo con Corrado Trussoni. Proprio ieri stavo pensando la stessa cosa dato che ciclisti poco attenti ai pedoni scorrazzavano nella via centrale, che si potrebbe regolamentare portando – per quel breve tratto – la bici a mano. Quattro passi non fanno male a nessuno!
Non è così, le strade “pedonalizzate”, o sono dei pedoni, o sono delle biciclette! Non si può sfrecciare con le biciclette tra i pedoni come fossero birilli, aspettando qualcuno che si faccia male! I servizi pubblici, non sono certo un pericolo come, invece, chi scambia la strada per una pista! E i bambini con il passeggino e in carrozzina sarebbero più al sicuro!
Di ciclisti imprudenti ce ne sono in giro, ma fossero loro il problema delle città di oggi, vivremmo in un paradiso…
Le consiglio, se puo, di fare un weekend in una città del nord europa e credo che cambierebbe un po qualche frase del suo articolo.
Se Aosta fosse ad esempio in Danimarca, via Festaz e via Torino sarebbero una pista ciclabile a due sensi (eventualmente con una corsia per i bus). Solo allora si potrebbe immaginare di limitare le vie romane alle bici…
Camminiamo e pedaliamo!
Gentile abitante. Non diciamo fesserie. La bici è un mezzo che deve essere accessibile a tutti. Italia è un paese che non ha e non avrà mai le piste ciclabili, in quanto le vie sono strette come i corridoi in ospedale. Se nessuno potrà circolare in centro storico in bici, allora anche le auto delle forze dell’ordine, immondizia, corrieri, carrozzelle dei bambini …etc.