Quella del 2025 sarebbe stata la sua 50° Fiera di Sant’Orso. Lo scultore e maestro artigiano Siro Viérin, tra i volti più conosciuti della millenaria dell’artigianato valdostano, quest’anno non parteciperà alla manifestazione in programma il prossimo 30 e 31 gennaio tra le vie del centro storico di Aosta. Lo ha annunciato questa sera, martedì 14 gennaio, durante la presentazione al bar La cave valdôtaine di Aosta del libro “La fiera di Sant’Orso. Un artigiano racconta” scritto dal suo allievo, Francesco Di Vito.
“Non ho avuto il tempo di realizzare almeno uno scultura e così ho deciso di non partecipare – dice l’artigiano di Saint-Oyen, classe che insieme al figlio François gestisce il rifugio Mont Fallère a Saint-Pierre -. Fino a metà ottobre siamo stati impegnati in rifugio e poi io avevo diverse sculture da realizzare per dei clienti e così è mancato il tempo. Ho sempre lavorato la mattina di Natale e il primo giorno dell’anno per preparare la Fiera di Sant’Orso. Ho deciso di darmi una calmata e ho detto mi arrendo. Sono convinto di aver fatto la scelta giusta, vedremo se mi mancherà”.
Abituato fin da ragazzino a raccontare con il legno momenti della tradizione valdostana, dando movimento alle sue sculture imponenti che in fiera accompagnavano l’ingresso dell’Atelier des Métiers in piazza Chanoux, per Viérin sarà un’inedita fiera di Sant’Orso da vivere come turista. “Avrò più tempo di vedere le opere degli altri – dice -. La fiera è sempre stato un momento magico. È un appuntamento importante per la Valle d’Aosta anche dal punto di vista turistico e per gli artigiani, sia hobbisti che professionisti”.
Un’assenza che non ha il sapore di un addio ma piuttosto di un arrivederci. “Sto lavorando ma con tranquillità – conclude l’artigiano -. Magari ci metterò due anni per preparare una fiera ma per adesso sto molto meglio così, poi vedremo”.