Lotta ai tumori: un piano per convincere i valdostani a sottoporsi agli screening

Una consistente percentuale di persone non aderisce alle campagne di controlli gratuiti, ignorando gli inviti dell'Usl. La Lilt, l'assessorato alla salute e l'Usl VdA hanno presentato un progetto per incrementare le adesioni al programma di prevenzione.
Salvatore Luberto e Albert Lanièce firmano il protocollo d'intesa tra la Lilt Valle d'Aosta e l'assessorato alla sanità, salute e politiche sociali.
Società

Partiamo da una buona notizia: la Valle d'Aosta, come ha rilevato l'Istat, è una delle regioni dove la campagna di prevenzione contro i tumori sortisce effetti migliori. Ma la percentuale di persone che non partecipano agli screening gratuiti è ancora elevata: un terzo dei valdostani coinvolti nella campagna contro il tumore del colon retto non si sottopone ai controlli previsti. Inoltre circa un quarto delle donne appartenenti, per età, alle fasce a rischio per quanto riguarda il tumore alla mammella e al collo dell'utero, non effettua pap test e mammografie, nonostante gli inviti dell'Usl.

Sono dati diffusi durante la conferenza stampa di presentazione del progetto "Si scrive screening, si legge prevenzione dei tumori", approvato dalla giunta e portato avanti dall'assessorato alla sanità, dalla Lilt (Lega italiana contro i tumori) e dall'Usl regionale, e in parte finanziato dal Ministero della salute. L'obiettivo è quello di convincere tutti coloro che finora si sono mostrati refrattari alle campagne per la prevenzione susseguitesi in questi anni a rispondere ai richiami periodici e ad effettuare i test.

In questi anni numerose vite sono state salvate proprio grazie a questi controlli a tappeto, che sono completamente gratuiti e non richiedono nessun tipo di pratica amministrativa, né un'impegnativa del medico. Se in alcuni casi lo screening riesce a evitare l'insorgenza del tumore, in altri la diagnosi precoce può consentire comunque di effettuare interventi poco invasivi e non distruttivi.

La campagna di comunicazione per la promozione dello screening sarà avviata in forma sperimentale in Valle d'Aosta, ma anche in Trentino Alto Adige, Umbria, Molise e Basilicata. Il primo passo è quello di costituire una cabina di regia regionale, ovvero un gruppo ristretto di esperti che coordinerà e supervisionerà le varie azioni comunicative proposte nei prossimi mesi. Un altro aspetto importante è il miglioramento e l'arricchimento delle banche dati delle associazioni e degli enti attivi sul territorio nel campo della prevenzione dei tumori.

Al termine della conferenza stampa è stato siglato un protocollo d'intesa tra la Regione e la Lilt Valle d'Aosta che impegna i firmatari ad allestire campagne di comunicazione comune, a promuovere la collaborazione e la partecipazione di tutti i soggetti interessati al progetto, a stringere intese, quando possibile, con altre istituzioni pubbliche e private e a collaborare negli ambiti della formazione e dell'aggiornamento professionale.

 

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