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Ma in Valle d’Aosta c’è davvero il maggior numero di DSA d’Italia?

Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione la Valle d’Aosta è la regione con il maggior numero di studenti certificati per DSA. Secondo il dottor Andrea Mangone - consulente per le difficoltà nello studio e i disturbi dell’apprendimento - la percentuale registrata è dovuta a una presa in carico efficace.
Società

Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione la Valle d’Aosta è la regione con il maggior numero di studenti certificati per DSA. Ma cosa significa essere DSA e soprattutto, è vero che di anno in anno gli studenti con disturbo dell’apprendimento aumentano sempre di più?

“Dislessia, discalculia, disgrafia e disortografia, ma anche altri disturbi come iperattività e disattenzione, disturbo d’ansia e fragilità delle funzioni mnestiche. La memoria nei ragazzi con DSA è molto spesso fragile e carente.” Ha spiegato il dottor Andrea Mangone, consulente per le difficoltà nello studio e i disturbi dell’apprendimento e Tutor DSA, per fare chiarezza sul tema e lanciare la domanda: è vero che in Valle d’Aosta c’è il maggior numero di dislessici in Italia?

Ogni due anni il Ministero pubblica i dati relativi agli alunni con DSA in Italia, ha spiegato Mangone. Una delle ultime raccolte disponibili che abbiamo è quella del 2020-2021, dove la media si attesta al 5,4%. Secondo il memento statistico della scuola valdostana dell’anno 2020-2021, nella scuola primaria, dalla terza alla quinta c’era un 3,3% di alunni DSA, 10% nella scuola secondaria di I grado e 10,4% nella scuola secondaria di II grado, con una media totale dell’8%.

La media nazionale di ragazzi certificati con disturbi dell’apprendimento è il 5,8%, in Europa tra il 9 e il 12%, e a livello mondiale tra il 6 e il 7%. A questo punto il dato valdostano è molto vicino alla media Europea e Mondiale. I numeri del ministero però presentano le situazioni delle certificazioni, non dei ragazzi con disturbi dell’apprendimento. Non sappiamo quanti ragazzi con DSA ci siano in Italia, molti dei quali non sono certificati

“Il mondo dei disturbi dell’apprendimento è vasto e molto spesso sconosciuto” ha continuato Mangone. “Lavoro con i ragazzi e per me non si tratta solo di dare ripetizioni, ma di imparare insieme a trovare il metodo di studio giusto per ogni ragazzo. Ognuno ha i suoi punti di forza. Ti insegno che sei bravo e quando hai imparato che sei bravo e dove, usiamo questo per elaborare un metodo di studio efficace”.

La certificazione si ottiene al termine di un percorso lungo non solo temporalmente, ma anche emotivamente, che prevede la segnalazione da parte degli insegnanti o della famiglia, l’attivazione della famiglia, la valutazione multidisciplinare e la diagnosi neuropsichiatrica infantile. Questo, se fatto nel pubblico, non dura meno di un anno o due, periodo nel quale le difficoltà per il ragazzo continuano ad esserci. 

Mangone però sottolinea anche un altro dato: “Al sud è evidente che il numero di certificazioni è molto inferiore rispetto a quello del nord. Il nostro 8% contro 1,6% della Calabria.” L’elevata percentuale registrata in Valle d’Aosta è dovuta a una presa in carico efficace. Ci sono insegnanti sensibili che segnalano precocemente, famiglie consapevoli e informate e un percorso di valutazione efficiente. “In Valle si individuano quasi tutti i ragazzi DSA e questo per noi deve essere un vanto”.

Ogni ragazzo ha bisogno di scoprire quanto vale e dove vale ed è importante non andare a metterlo in difficoltà e di conseguenza minare la sua autostima: “È difficile capire cosa c’è fuori dalla scuola e la diversità che viene spesso creata nei ragazzi che soffrono di disturbi dell’apprendimento diventa sempre più dura da vivere man mano che si cresce”. Queste sono state invece le parole della psicologa clinica Nicole Decurti che ha spiegato come i ragazzi con disturbi dell’apprendimento spesso non vengano capiti, rendendo il loro percorso ancora più difficile. 

3 risposte

    1. Buongiorno. No, sono un consulente e tutor libero professionista. Un cordiale saluto.

  1. Al di là di concetti risaputo e ben noti a chi lavora con i bambini /ragazzi con DSA, perché non intevistate qualcuno che opera nel mondo della scuola e quotidianamente si deve scontrare con pastoie e pastoiette burocratiche,la stesura dei farraginosi PDP regionali, i ricorsi delle famiglie avverso presunte illegittimita’ compie dai docenti etc. etc.?

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