Maturità, dal 2020 una prova di francese per accedere all’esame di Stato

La novità è contenuta in un disegno di legge varato oggi dalla Giunta regionale. Il nuovo modello di esame di Stato verrà adottato nell’anno scolastico 2019/2020.
Immagine di archivio
Società

Dall’anno scolastico 2019/2020 per accedere all'esame di maturità, gli studenti dovranno superare una prova di francese. 

La Giunta ha varato oggi un disegno di legge in cui vengono recepite alcune novità introdotte a livello nazionale. 

In particolare il decreto legislativo dell’aprile 2017 prevede l’istituzione di prove a carattere nazionale predisposte dall’Invalsi per verificare i livelli di apprendimento in italiano, matematica e inglese. Prove che diventano obbligatorie per l’ammissione all’esame di stato. Le prove scritte da tre passano a due, una di italiano e una di indirizzo, con l’abolizione, quindi, della prova pluridisciplinare.

In ambito locale sparisce, quindi, la quarta prova mentre nelle prove Invalsi trova posto anche la certificazione della conoscenza della lingua francese, con prove di posizionamento (B2 – C1) sulle abilità di comprensione scritta e orale e di produzione orale.

Questa prova permetterà di certificare il livello di competenza linguistica del candidato sulla base del  quadro comune di riferimento europeo per la conoscenza delle lingue (Qcre), il sistema di classificazione delle competenze linguistiche messo a punto dal Consiglio d'Europa. 

La certificazione verrà rilasciata all’interno del diploma di esame di stato e “faciliterà il riconoscimento in contesti lavorativi o di studio, nazionali e internazionali”.
Il disegno di legge conferma, infine, la validità del superamento della prova di francese per l’accesso all’impiego nel comparto unico regionale o negli enti dipendenti o strumentali della regione. Dopo questa prova gli studenti saranno chiamati a superare, durante la maturità, una terza prova di francese. 

Il nuovo modello di esame di Stato verrà adottato nell’anno scolastico 2019/2020 e sarà preceduto e accompagnato dalla costituzione di gruppi di lavoro composti da docenti di francese, rappresentativi di tutte le tre istituzioni scolastiche.  

0 risposte

  1. Ci sono ragazzi che non sono portati per le lingue straniere- non mi sembra normale dover essere bravi in tutte le materie- e mi pare proprio una discriminazione che l’accesso all’esame di stato debba passare proprio da questo giogo.

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