Ci saranno anche ragazzi con handicap fisici e psichici a prender parte al campionato studentesco al via la settimana prossima sulle nevi del Monte Rosa. Tra questi spicca il nome della milanese Gemma Pedrini, campionessa di sci alpino ipovedente, con uno ricco palmares alle spalle nonostante i soli 17 anni d’età. A farle da guida sarà la sorella Aurora.
“Siamo rimasti talmente emozionati dalla partecipazione di alcuni disabili ai campionati italiani giovanili di due anni fa – racconta Maria Enrica Oderio, insegnante di educazione fisica dell’Istituzione Scolastica Saint-Roch e membro del comitato organizzatore di Gressoney 2012, – che abbiamo deciso di aprire la manifestazione mondiale anche agli atleti diversamente abili, invitando per la prima volta tutte le delegazioni nazionali a portarli con sé.” Ad onor del vero, alcuni di questi avevano già avuto occasione di esibirsi nella passata edizione di Folgaria in Trentino, ma quest’anno la loro gara è inserita a pieno titolo nel programma della manifestazione.
“Purtroppo il costo della trasferta grava sulle delegazioni dei vari paesi e deve aver giocato un ruolo molto selettivo.” Così, saranno solo quattro e tutti italiani gli atleti diversamente abili che gareggeranno in questi mondiali. Due per la squadra “Italia A”, formata da studenti degli istituti valdostani: una allieva del liceo artistico di Aosta, che si cimenterà nella discesa e un ragazzo della bassa valle affetto da sindrome di Down, che competerà nel fondo.
Nello sci alpino, mentre si mettono a punto gli ultimi dettagli tecnici per garantirne la sicurezza, gli atleti disabili prenderanno parte venerdì allo slalom gigante lungo la pista “Leonardo David” e, se le condizioni della neve e del tracciato lo permetteranno, mercoledì allo slalom speciale. Sempre mercoledì si disputerà poi la gara di sci nordico presso lo stadio del fondo di Gressoney Saint-Jean.
I benefici della attività sportiva per i disabili sono noti fin dall’inizio del novecento e lunga è la tradizione di eventi ad essi dedicati come i giochi paralimpici o i tornei delle diverse discipline. Ma la sfida dei campionati studenteschi di Gressoney sembra essere quella dell’integrazione. “Disabile o normodotato – chiosa la professoressa Oderio – vogliamo dare ad ogni studente la possibilità di gareggiare ed esprimere le proprie abilità. Tutti devono profittare a pieno di quest’esperienza mondiale che attraverso lo sport permette di abbattere le barriera ed integrare le diversità.”