Nella Lettera pastorale di Lovignana la “cura della vita ordinaria” e un appello al voto consapevole

La nuova Lettera, presentata in vista dell’anno pastorale 2025/26, affronta temi sociali e spirituali: dall’attenzione alle relazioni quotidiane alla formazione degli operatori pastorali, fino all’invito a valutare con responsabilità programmi e candidati alle prossime elezioni regionali.
Monsignor Franco Lovignana e Don Fabio Bredy
Società

Cura della vita ordinaria, formazione degli operatori pastorali ma anche elezioni. Sono alcuni dei temi al centro della nuova Lettera pastorale di monsignor Franco Lovignana, presentata in vista dell’avvio del nuovo anno pastorale.

Nel testo, il Vescovo richiama i cittadini alla responsabilità del voto, invitando fedeli e non a recarsi alle urne a settembre per le elezioni regionali e comunali e a interrogare con attenzione candidati e programmi. “Il nostro contributo alla democrazia si dà andando a votare e compiendo una scelta consapevole frutto di confronto e valutazione”, ha detto Lovignana. In chiusura della Lettera il Vescovo propone alcune “questioni da monitorare” che definisce punti chiave per decidere chi votare: difesa della vita dal concepimento al termine naturale, accessibilità ai servizi sanitari, prevenzione della violenza e del suicidio, accoglienza e integrazione dei migranti, valorizzazione del territorio valdostano.

Tra le priorità sottolineate anche i collegamenti per superare l’isolamento della Valle d’Aosta: “Oggi o si viaggia come 150 anni fa o si prende la macchina, non ci sono alternative”. Rispetto ai candidati il Vescovo ha aggiunto: “La mia speranza è che tutti i candidati abbiano davvero a cuore il presente e il futuro di chi abita il nostro territorio, sopratutto i giovani e i fragili”.

Nelle pagine della Lettera Pastorale non manca un appello alla pace – “che esige conversione e preghiera” – e un invito a combattere quello che Lovignana definisce “il nemico della nostra società: l’individualismo“. Ampio spazio viene dato al tema delle relazioni: il Vescovo propone di dedicare almeno una domenica al mese come giornata della comunità, un momento di incontro e dialogo intergenerazionale da vivere insieme.

Al centro anche la formazione nell’iniziazione cristiana che per il Vescovo “non deve esaurirsi con i sacramenti, ma continuare come un cammino che non finisce con la cresima”. In quest’ottica è prevista la stesura di nuove linee guida da approvare all’inizio del prossimo anno pastorale. La “cura della vita ordinaria” resta il filo conduttore del percorso del nuovo anno che si aprirà con la solennità di San Grato, il 7 settembre, preceduta la sera prima dalla route a Pila. Nel calendario anche una celebrazione eucaristica il 15 ottobre in cattedrale, per ricordare le vittime dell’alluvione del 2000 a 25 anni dall’evento, e la conclusione del Giubileo il 28 dicembre, sempre in cattedrale, con una messa dedicata, in particolare, a chi ha preso parte al percorso giubilare.

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