Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviata da una nostra lettrice. Oggi, affissa in bacheca all’asilo di mio figlio, ho trovato questa circolare, datata 20 maggio 2015 e relativa alla Festa multiculturale che si terrà il 22 maggio:
“Ai docenti della scuola dell’infanzia G.Rodari e p.c. Ai genitori degli alunni dell’infanzia G.Rodari
Oggetto: Festa multiculturale
Si ricorda alle SS.LL. come, qualora fosse previsto il consumo di alimenti all’interno dell’iniziativa in oggetto, anche (?) detti alimenti dovranno essere confezionati e prodotti da aziende o laboratori autorizzati.
Si ringrazia per la collaborazione, si porgono i migliori saluti.
Il Dirigente Scolastico Dott.ssa Ersilia Maria Ferrario in Santini”
Sono sconfortata da questa presa di posizione che, pur se giustificata da leggi o regolamenti, arriva a soli due giorni dalla festa, vanificandone all’improvviso uno degli elementi caratteristici: il tradizionale buffet preparato dai parenti dei bambini con piatti del Paese o della regione d’origine. Possibile che la dirigente lo abbia scoperto solo ora, dopo anni che l’asilo organizza ufficialmente la festa con queste modalità? No: tanto più che le maestre avevano ottenuto una sua autorizzazione verbale dopo averle comunicato che ogni piatto sarebbe stato accompagnato dal dettagliato elenco degli ingredienti e che ai genitori era stata fatta firmare una liberatoria in cui si prendevano la responsabilità di quello che avrebbero mangiato i figli.
Ma c’è di più. Senza dare nessuna spiegazione a riguardo, la stessa dirigente ha negato l’autorizzazione a partecipare alla Onlus “Culture in movimento“, che si occupa di cooperazione in Guinea e da anni collabora con l’asilo anche presenziando alla festa finale. Una festa che è il momento culminante di un lavoro durato tutto l’anno sull’inclusione, la solidarietà, l’incontro tra culture diverse.
Mi chiedo il perché di questa improvvisa ostilità contro un’iniziativa bellissima e apprezzata da tutti i bambini e da genitori, zii, nonni, che quest’anno si dovranno rassegnare ad anonimi cibi confezionati.
Una mamma