La guerra in Ucraina e le notizie dello sciopero degli autotrasportatori, previsto oggi e poi annullato, hanno riprodotto anche in Valle d’Aosta la corsa agli acquisti che si era già vista due anni fa, all’entrata dell’Italia in lockdown.
Il risultato sono gli scaffali – soprattutto di pasta, farina e olio di semi – che si sono svuotati. In alcuni supermercati, come l’MD di Sarre e il Carrefour di Pollein, sono comparsi dei cartelli per limitare gli acquisti di massa. “Quantità contingentata, massimo 2 pezzi per cliente sull’intero banco degli olii di semi. Ci scusiamo per il disagio che potremmo arrecare a causa di una possibile indisponibilità di prodotto dovuto a forti difficoltà di reperimento delle materie prime provenienti dall’Ucraina” si legge su uno di questi.
“Sull’olio di semi” spiegano dall’Md di Sarre. “Abbiamo avuto anche noi un blocco d’ordine, non possiamo ordinarne più di una certa quantità”.
Nei giorni scorsi il Ministero dello Sviluppo economico ha inviato alle associazioni imprenditoriali del settore agroalimentare e della grande distribuzione una circolare per spiegare come riportare in etichetta la dicitura “oli vegetali” in sostituzione di quella “olio di semi di girasole”. Il perché lo spiega lo stesso Ministero nella missiva: “l’Ucraina detiene il 60% della produzione e il 75% dell’export e rappresenta il principale coltivatore di girasoli al mondo. Entro un mese, con l’attuale andamento dei consumi, le scorte di olio di semi di girasole sono destinate ad esaurirsi. La situazione potrebbe inoltre complicarsi ulteriormente, se il conflitto dovesse proseguire, perché salterebbe la semina, prevista in primavera. Secondo le stime attuali, entro breve termine, questo olio non sarà più disponibile e le imprese dovranno quindi riformulare i propri prodotti”. L’olio di semi di girasole è la base essenziale di numerosi prodotti alimentari italiani quali ad esempio: biscotti, maionese, creme spalmabili, pasta ripiena, sughi, fritture, tonno.
Se per l’olio di semi qualche preoccupazione sugli approvvigionamenti emerge, per gli altri alimenti la corsa all’acquisto è però ingiustificata.
“Nel weekend si sono svuotati gli scaffali di olio, pasta, farina e scatolame” raccontano ancora dall’Md di Sarre. “Questa mattina il camion è arrivato regolare con la merce”.
Acquisti più alti del solito nel fine settimana anche alla Cidac, dove le scorte nei magazzini hanno fatto sì che gli scaffali fossero sempre riforniti. In via Paravera per il momento non è stato neppure necessario, viste le scorte, contingentare l’olio di semi. Le consegne sono regolari, fanno sapere, ed è anche prematuro parlare di un possibile rincaro del costo delle merci legato al conflitto ucraino. Fra i prodotti che hanno conosciuto un aumento delle vendite negli ultimi giorni, raccontano sempre dalla Cidac, c’è anche il sale iodato – informazione confermata all’Md – legato forse alle ansie di un attacco nucleare.
A tranquillizzare la popolazione, condannando i carrelli della spesa pieni è anche Coldiretti nazionale.
“L’assalto agli scaffali per fare razzie di pasta rischia solo di alimentare le speculazioni in un Paese come l’Italia che è leader mondiale nella produzione con ben 3,5 milioni di tonnellate delle quali ben 1,9 milioni destinate all’esportazione” scrive in una nota l’Associazione, sottolineando come la filiera del grano duro per la pasta “conta su decine di migliaia di imprese agricole per una superficie dedicata pari a 1,2 milioni di ettari che copre il 62% del fabbisogno totale, ben oltre il quantitativo necessario a soddisfare il fabbisogno interno anche perché e facile immaginare un taglio ai 27 milioni di euro di pasta esportati in Russia nel 2021”. Non solo speculazioni, ma anche sprechi alimentari. “La psicosi degli acquisti – prosegue Coldiretti – è pericolosa per se stessi e per gli altri in un Paese come l’Italia dove in media nella spazzatura degli finiscono quasi 31 chili all’anno di prodotti alimentari, per persona per una valore complessivo di quasi 7,4 miliardi euro, secondo l’analisi Coldiretti su dati Waste Watcher International”.