Condividere, spiegare, tutti i cambiamenti che il PINQuA – il Progetto qualità dell’abitare che da qui a pochi anni riqualificherà per intero il quartiere Cogne, da oltre 25 milioni di euro a valere sui fondi Pnrr – porterà non solo a livello strutturale e fisico. Il tutto, “accompagnando” la cittadinanza in un percorso di partecipazione ad una zona di Aosta in via di trasformazione.
“Al piano di riqualificazione urbana bisogna aggiungere un segmento al quale teniamo particolarmente: il paesaggio antropico – ha spiegato Gianni Nuti, sindaco di Aosta -. Perché se non cresce uno non cresce nemmeno l’altro. E se non ci si abitua al cambiamento, un bene può perdere il suo valore”.
Non solo: “Dobbiamo trovare gli strumenti per coinvolgere, sensibilizzare e rendere protagonisti cittadini sul movimento di cambiamento di cui devono sentirsi pienamente partecipi – ha aggiunto -. Credo che questa sia anche un’ottima occasione per legare il passato al futuro, recuperare le radici per guardare avanti. Perché se non ci sentiamo radicati a terra voliamo poco alto. E l’equilibrio tra riguadagnare le vette del passato ed evolvere ci rende più solidi e creativi. Qui non parliamo solo di manufatti ma di coscienze, pensieri e persone”.
Il ricorso alla open space technology

L’intenzione del Comune di Aosta è quella di basarsi sulla open space technology, come ha detto l’assessora alle Politiche sociali Clotilde Forcellati: “È la cornice tecnica, ci sono contenitori con diversi contenuti che ci servono per coinvolgere la popolazione. Dobbiamo mettere in campo degli strumenti di coinvolgimento e comunicazione. Ci sono focus goup, formando piccoli gruppi con facilitatori tecnici che possano accompagnare i cittadini nel processo accogliendo anche le difficoltà, le perplessità e le problematiche”.
Come? “Partendo dall’esistente – aggiunge Forcellati -, cioè dal Tavolo delle risorse presente in in quartiere Cogne, nel quale tutte le realtà sono rappresentate: dalle associazioni di volontariato, alla parrocchia, alla scuola, agli operatori della co-progettazione per gli anziani fino agli operatori di prossimità ed i custodi sociali. Figure già a contatto con la popolazione e ne rappresentano il nucleo”.
“Possiamo incidere sul percorso – prosegue l’assessora -. Nel quartiere abbiamo degli edifici di proprietà che rappresentano il cuore dell’Edilizia residenziale pubblica della città. E sappiamo che se un percorso non viene spiegato, comunicato e condiviso, si aprono resistenze al cambiamento e blocchi. Attraverso alcune tecniche specifiche di comunicazione si cercherà di coinvolgere il più possibile la popolazione, attraverso le associazioni e da chi partecipa al Tavolo e poi, grazie ai facilitatori, che sono tecnici della comunicazione, si creeranno piccoli gruppi di cittadini che potranno portare il proprio contributo nel percorso di illustrazione, comunicazione e cambiamento. Per noi questa è la sfida. C’è la consapevolezza ma anche una certa preoccupazione, perché non è facile”.
Le procedure d’appalto entro agosto
“Sul coinvolgimento della popolazione non possiamo che essere d’accordo e siamo a disposizione per fare la nostra parte – ha detto invece Ivo Surroz, presidente Arer -. Abbiamo presentato gli investimenti sul quartiere, ma questo attraversa anche un percorso sociale. Anche per noi è una sfida importante e vogliamo onorare il nostro ruolo. Entro agosto dovremmo iniziare le procedure d’appalto per tutti gli interventi Pinqua. A breve avremo un’altra serie di interventi importanti nel quartiere”.
Da quartiere Cogne a quartiere Dora
Dall’alto parte della città, anche il quartiere Dora si prepara ad una trasformazione impegnativa. Anche lì si aprirà il percorso di dialogo disegnato dal Comune: “Ii progetti sui due quartieri hanno lo stesso percorso – ha aggiunto l’assessore Loris Sartore -, che si svilupperà in seguito anche su quartiere Dora. Le due zone hanno caratteristiche e peculiarità architettoniche ma anche sociali e antropiche. Hanno avuto sviluppo edilizio ma anche una particolarità sociale per la composizione della popolazione che li ha abitati sin dall’inizio”.
E ancora: “Gli interventi riguardano spazi urbani, collettivi e pubblici che saranno riqualificati. Intervenendo sugli aspetti fisici dei quartieri si intende intervenire anche e soprattutto per riqualificare pure le relazioni sociali della popolazione. Nel quartiere Cogne verranno inserite anche attività economiche che rappresenteranno un maggiore presidio della zona, rompendo così anche un po’ questa ‘monofunzionalità’ unicamente residenziale”.

Una risposta
Questa amministrazione sta lavorando eccessivamente sulla riqualificazione urbanistica ma trascura completamente ( o quasi) l’aspetto culturale di una città sempre più povera di offerte, ne vogliamo parlare coinvolgendo i cittadini?