Piolets d’Or: sono cinque le spedizioni in finale

L’edizione di quest’anno attribuirà anche un riconoscimento speciale alla carriera a Reinhold Messner. Il 7 aprile prossimo si conoscerà la spedizione finalista.
Reinhold Messner
Società

Sono 5 le spedizioni che possono aspirare ad ottenere i "Piolets d'Or" edizione numero 18, quelli che potremmo definire gli Oscar dell'alpinismo. La giuria internazionale, infatti, ha selezionato nei giorni scorsi, tra 52 delle più grandi prime ascensioni e concatenamenti del 2009, le cinque spedizioni finaliste i cui protagonisti saranno presenti a Chamonix e a Courmayeur a partire dal 7 aprile prossimo.

L'edizione di quest'anno attribuirà anche un riconoscimento speciale alla carriera a Reinhold Messner e il 10 aprile a Chamonix-Mont Blanc con la serata Ascensions de l'année, prevede un programma ricco di appuntamenti, dibattiti, film, spettacoli teatrali, conferenze con l'obiettivo di rendere i Piolets d'Or non solo un premio ma un'occasione per parlare e confrontarsi sul tema della montagna nell'ambito di un vero e proprio Festival.

Ecco di seguito le spedizioni in finale
Cho Oyu 8201 m – Nepal
I protagonisti di questa spedizione, i kazaki Dennis Urubko e Boris Dedechko, hanno aperto il maggio scorso una via diretta sulla parete sudorientale del versante nepalese del Cho Oyu (8201 m). Grazie a questa impresa, Dennis Urubko è entrato anche lui nella storia, diventando a 36 anni il quindicesimo uomo a conquistare i quattordici 8000 e il nono a farlo senza ossigeno. Il kazako Urubko ha impiegato 9 anni a raggiungere questo obiettivo, spesso facendo scelte scomode e non accontentandosi mai e riuscendo ad aprire nel corso degli anni tre nuove vie in stile alpino su altrettanti 8000 tra cui proprio il Cho Oyu, ascensione che gli è già valsa la vittoria del Piolets d'Or Asia.

Nome della via: Kazakh Dedechko-Urubko
Sviluppo: 2600 m
Difficoltà annunciate: M6, 6b, A2/A3
Data della spedizione: 11- 15 maggio 2009

Chang Himal 6750 m – Nepal
Ad inizio novembre i britannici Nick Bullock e Andy Houseman sono riusciti a completare la prima ascesa del pilastro centrale della parete nord del Chang Himal (6.750 m), montagna non lontana dal Kanchenjunga in Nepal. I due uomini hanno impiegato cinque giorni per percorrere i 1.800 m di questa scalata molto tecnica con difficoltà miste valutate in M6. La stessa impresa era già stata tentata senza successo un team di sloveni nel 2007.

Nome della via: Via Bullock-Houseman
Sviluppo: 1800m.
Difficoltà annunciate: M6
Data della spedizione: 29 ottobre – 2 novembre 2009

Gongga Peak, parete nord ovest 6134 m – Cina
Mikhail Mikhailov e Alexander Ruchkin hanno effettuato a maggio la prima scalata del Gongga Peak, situata nello Sichuan. I due hanno arrampicato per cinque giorni consecutivi questo per pilastro di 1.100 m superando prima della difficoltà miste nella parte inferiore mentre nella parte superiore si sono lanciati in un'esaltante arrampicata libera.
Mikhailov e Ruchkin che nel 2004 avevano fatto parte della spedizione sulla parete nord del Jannu, precisano di non avere utilizzato nessuno spit per aprire questa via. L'ascensione del Gongga Peak ha già vinto all'edizione russa del Piolets d'Or.

Nome della via: Carte Blanche
Sviluppo: 1100m.
Difficoltà annunciate: 6c in libero, arrampicata mista e passaggio su ghiaccio a 75°
Data della spedizione: aprile 2009

Xuelian Ovest 6422 m – Cina
In 5 giorni, gli americani Jed Brown, Kyle Dempster e lo scozzese Bruce Normand hanno raggiunto la cima della parete nord del Xuelian Ovest (lo Tien Shan cinese). Questa scalata lunga, impegnativa e tecnicamente difficile e la cima dello Xuelian Ovest non era stata mai tentata da nessuno.

Nome della via: The Great White Jade Heist
Sviluppo: 2650 m.
Difficoltà annunciate: ghiaccio 5, roccia 5, M6 misto.
Data della spedizione: della dal 26 agosto al 30 agosto 2009


Picco Pobeda, 7439m – Kirghizstan

I Russi Vitaly Gorelik e Gleb Sokolov hanno aperto a fine agosto una difficile via sulla parete nord del picco Pobeda, la vetta più alta del Tien Shan. I due, nonostante le difficili condizioni atmosferiche e impiegando sette giorni e mezzo per la salita e un giorno e mezzo per la discesa, hanno scalato in stile alpino un difficile pilastro di 2400 metri, raggiungendo l'anti – cima sul lungo bordo sommatale del Picco. La loro ascensione è stata ancor più rallentata dai numerosi passaggi su ghiaccio nero e delicate zone di arrampicata mista.
Sokolov e Gorelik, rispettivamente di 56 e 42 anni, sono alpinisti molto esperti e hanno fatto parte mitica spedizione che nel 1997 ha aperto una nuova via diretta sulla parete ovest del K2.

Nome della via: Sokolov/Gorelik
Sviluppo: 2400 m.
Difficoltà annunciata: ED
Data della spedizione: dal 20 al 29 agosto 2009

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