“Vi piace la montagna? Ne siete totalmente dipendenti pur non essendo dei professionisti? Quando siete al lavoro non pensate ad altro se non alla prossima uscita?”, allora il canale YouTube di Fabio Mochettaz potrebbe fare al caso vostro. Classe 1992 e residente a Saint-Vincent, Fabio è ingegnere, ma nei momenti liberi coltiva l’hobby del videomaking, nato a sua volta da una grande passione – o meglio ‘dipendenza’, come la chiama lui – per la montagna.
Due ingredienti, la montagna e il videomaking, che lo hanno portato a superare i 3000 iscritti sul suo canale YouTube, dove pubblica tutte le sue “gite in montagna più avventurose e divertenti, dall’alpinismo, alle vie ferrate, scialpinismo fino al trail run ed alle semplici escursioni”.
Il canale non poteva che nascere durante la pandemia, quando Fabio e i tanti amanti della montagna potevano contare solo sui video per godersi i panorami di alta quota. Nato “un po’ per gioco”, con i contenuti grezzi di un autodidatta alle prime armi, il canale si è pian piano elevato in qualità e quantità. “Visto che probabilmente ero l’unico in Valle d’Aosta a pubblicare contenuti del genere, mi sono reso conto che era sempre più seguito e quindi mi sono attrezzato con GoPro e droni per migliorare sempre di più”, racconta Fabio, per cui montagna e video sono diventati nel tempo due passatempi inscindibili.
“Portarmi o meno la GoPro non mi cambia nulla e, anzi, ormai non riesco più a concepire di non avere la telecamera sulla testa quando sono in montagna. È un’abitudine che porta con sé anche la sfida di raggiungere sempre più persone a cui dare spunti per passeggiate e avventure col mio canale, che è diventato un vero e proprio secondo lavoro, anche se non mi dà nulla in termini economici. Mi fa piacere anche perché qualche volta su una via frequentata in montagna magari qualcuno mi riconosce e si ferma”.
I risultati si iniziano a notare, se si pensa a video come quello sul Cervino, che ha superato in pochi mesi le 60.000 visualizzazioni. La conquista della “Gran Becca”, ottenuta la scorsa estate, fa parte di un progetto più ampio che Fabio condivide con un suo amico, volto a completare tutte le 82 vette delle Alpi sopra i 4000 metri.
Ma, dopo Italia e Svizzera, Fabio si è voluto “togliere uno sfizio”, come lo ha definito, spingendosi nel continente africano e, in particolare, in Tanzania. Qui, neanche la stagione delle piogge arrivata in anticipo gli ha impedito di raggiungere la vetta del Kilimangiaro, che però, a causa del maltempo, gli è rimasta celata alla vista per quasi tutta l’escursione. “Sono partito il 21 febbraio e la salita è durata sei giorni, nella bufera di neve. Non ci speravo più, perché nessuno per quattro giorni è riuscito a salire in punta, poi l’ultimo giorno il cielo si è scoperto, le nuvole sono rimaste sotto, non c’era neanche un filo di vento e siamo riusciti ad arrivare in cima con un tempo incredibile, godendoci l’alba da quasi 6000 metri. È durato poco però, perché come abbiamo iniziato la discesa il temporale ci ha accompagnato fino alla fine”.
Mantenere i propri hobby a un livello amatoriale permette a Fabio di moltiplicare i sogni e gli obiettivi, con la consapevolezza di poterli raggiungere gradualmente e senza fretta. Così, all’obiettivo dei 4000 alpini, si è aggiunto quello di conquistare, dopo il Kilimangiaro e il Monte Bianco, anche le altre vette tra le cosiddette Seven Summits, indicate come le montagne più alte di ciascun continente della Terra. “A parte l’Everest, che senza sponsor è impossibile da raggiungere per motivi economici, raggiungere le più alte montagne della Terra sarebbe un sogno”, conclude Fabio, che si è formato da autodidatta non solo nel videomaking ma anche in ambito sportivo. “Nella mia famiglia, nonostante sia valdostana, nessuno andava in montagna prima di me”, ammette Fabio, a conferma del fatto che la montagna è un sogno alla portata di chi le si voglia avvicinare.