“Neos Park”, l’apparecchio ricaricabile che scala i costi della sosta per i parcheggi a pagamento, è, in questi ultimi giorni, al centro di polemiche e mugugni. Da più parti si lamenta che, dopo gli aumenti tariffari decisi dal Comune, a fronte di una sosta di pochi minuti vengano scalate cifre pari a 1 euro, 70 o 40 centesimi a seconda della zona di parcheggio.
Tutto vero e tutto regolare per l’Aps di Aosta, la società inhouse del Comune di Aosta, che gestisce le zone blu e i parcheggi della città. “E’ il costo della tariffa minima che equivale generalmente ai primi 30 minuti di sosta: la pagano i possessori del Neos Park come coloro che scelgono di saldare con le monete” spiega Fabio Bressan, dirigente per l’area sosta e parcheggi dell’Aps. “Le regole non sono cambiate, erano così anche prima degli aumenti” spiega ancora Bressan “la differenza è che ora le persone se ne accorgono, essendo salita parecchio la tariffa minima”.
Sembra tramontare così l’idea di un apparecchio, presentato nel 2011 dagli allora vertici del Comune e dell’Aps, come uno strumento innovativo che fa guadagnare tempo, consente di evitare le multe e di pagare l’effettivo tempo di sosta. Peccato che nella pagina web di presentazione per la città di Aosta si legge ancora oggi “Neos Park mette al riparo dalle multe perché si imposta l’ora di inizio del posteggio e si pagherà il tempo effettivo di sosta semplicemente “stoppando” l’autoparcometro al rientro in auto. Quest’ultima funzione permette anche un grande risparmio economico perché si pagherà sempre e solo l’effettivo tempo di sosta che siano un minuto o diverse ore”.
"Si tratta del sito di una società privata su cui non possiamo intervenire" commenta Bressan che invita a non perdere di vista la ratio ultima del rincaro delle tariffe delle zone blu. "L’idea è di disincentivare le soste in centro e in particolare quelle mordi e fuggi".