Va avanti il progetto Resamont ed è stato presentato Resamont 2. “Speriamo che ce lo finanzino”, dice Giorgio Giardini.
Sono stati 323 gli sportivi che, nel corso del 2010, sono stati visitati nell’ambulatorio medicina di alta montagna. “Di questi – ha spiegato Giorgio Giardini, il responsabile Usl del servizio – il 34 per cento veniva da altre regioni”. La Valle ha aperto l’ambulatorio ormai tre anni fa, l’intento è portare avanti la ricerca nel campo della medicina di montagna e avere un punto che, oltre ad occuparsi delle emergenze possa fare anche prevenzione. L’ambiente montano, infatti, pone sotto forte stress l’organismo; questo per la carenza di ossigeno e le condizioni impervie. Con le visite e i test si va a verificare se la persona è idonea a sostenere questi sforzi. “L’età media delle persone che abbiamo visitato è di 44 anni, una media piuttosto alta, ma va detto che sono sempre più le persone che si dedicano al trekking montano quando vanno in pensione”. Gli over 65 sono infatti il 10 per cento del totale.
Da alcuni anni è in atto una sinergia tra Valle e Francia per portare avanti il discorso medicina di montagna. Grazie al progetto europeo Resamont è in atto una collaborazione tra Aosta, Chamonix e Sallanches. In questo modo si mettono in rete problemi e competenze. “Resamont scadrà ad agosto – ancora Giardini – ma abbiamo già presentato domanda all’Unione europea per Resamont 2”. Ancora molti i discorsi da portare avanti. “Tra i nostri intenti c’è la voglia di mettere in piedi una collaborazione con il laboratorio di medicina dello sport. L’obiettivo auspicabile sarebbe creare idoneità specifiche in base alla disciplina. Per fare un esempio: oggi per partecipare al Tor des Géants è sufficiente l’idoneità che si chiede anche per giocare a basket”. Ma le condizioni sono diverse, in alta montagna alcune categorie sono più a rischio, tra questi i cardiopatici, le persone anziane o quelle con sindrome di down. Grazie a Resamont si è puntato anche sullo sviluppo delle nuove tecnologie, in particolare con l’uso della telemedicina.