Un settembre indimenticabile per Squinabol: un’altra reina a Charvensod dopo Valgrisenche

L’allevatore di Pollein domina in seconda categoria con Belleville, imitato in terza da Michel Fragno con Fleurette. Nel primo peso vince di nuovo Merlo dei fratelli Diémoz.
Batailles de reines - Belleville di Michel Squinabol, reina di secondo peso, è figlia di Brunie, vice regina regionale del 2016
Società

Domenica prossima Michel Squinabol si alzerà e strapperà via dal calendario il foglio del mese di settembre. A differenza di tutte le altre volte, non lo butterà immediatamente nel cestino: questo settembre 2023 avrà un significato particolare, per lui.

In tre eliminatorie – ma a Saint-Barthélemy non c’era – l’allevatore di Pollein ha conquistato due bosquets. C’è chi ha fatto meglio, a livello statistico, ma mettetevi nei panni del buon Michel: a inizio mese conquista la vittoria nel primo peso con Alouette a Valgrisenche, a pochi chilometri di distanza da casa della moglie Anaïs. Ieri ha vinto in seconda con Belleville a Charvensod, un tiro di schioppo dalla sua Pollein.

Figlia d’arte

Pont-Suaz è davvero a un tiro di schioppo da Pollein, e ieri a pochi passi da casa sua Michel Squinabol ha sorriso mandando in archivio un settembre davvero stupendo. Adesso non gli resta che vincere in ottobre, cosa assai più difficile: non che Michel Squinabol debba necessariamente provare il talento delle sue regine domenica prossima ad Antey o quella successiva a Brissogne, ma l’appuntamento di domenica 22 ottobre non è troppo lontano.

Parlare di finale regionale adesso è fuori luogo, forse farlo autorizza gesti scaramantici di chi viene tirato in ballo: era però il modo per introdurre in questa storia Brunie, la reina più forte della (giovane) storia di Michel Squinabol, vice regina regionale tra i pesi massimi nel 2016 e madre di quella Belleville ammirata ieri a Charvensod.

I più maliziosi diranno che arrivare secondi alla Regionale può anche lasciare parecchio amaro in bocca, ma non si dimentichi con chi avevano perso Brunie e Michel in quella domenica di ottobre di quasi sette anni fa: la reina fu Guerra di Eddy Bignon, cugino di Michel Squinabol.

Nella finale di Charvensod Belleville ha incontrato Sirena di Berger-Bovet, già terza al Pont-Suaz nel 2021 (ma nel terzo peso): nessun rapporto di parentela, questa volta, e Belville ha avuto il via libera per prendersi il bosquet. Terze classificate Borga dei The Quendoz e soprattutto Samba di Roberto Bacci, altra storia lieta di questo pomeriggio di fine estate (o inizio autunno, fate voi): l’allevatore di Fénis timbra a Charvensod la sua prima qualificazione della carriera, forse la sua felicità è addirittura superiore a quella di Michel Squinabol.

Pollein caput mundi

Batailles de reines - Fleurette di Michel Fragno, che ieri a Charvensod ha vinto il concorso di terzo peso
Fleurette di Michel Fragno, che ieri a Charvensod ha vinto il concorso di terzo peso

A Pollein quest’anno non si è svolta l’eliminatoria dei combat – questione di calendario – e quindi i tanti allevatori locali avevano cerchiato in rosso l’appuntamento di ieri, se non altro perché vincere a casa dei vicini di casa è doppiamente soddisfacente. Vale per Michel Squinabol, vale per Michel Fragno, che con la sua Fleurette si guadagna un bosquet di terza categoria arrivato dopo un concorso quasi più lungo di una Regionale.

Settantadue concorrenti sono tantissime, arrivare in fondo a questo torneo significa avere fondo, dote indispensabile per essere considerate reines a tutto tondo. Fleurette conquista la sua prima qualificazione e anche il titolo, scippato a Cardiff di Romeo Thomasset: per l’allevatore di Saint-Nicolas la soddisfazione di aver migliorato di poco il palmares della sua regina, che fino a ieri vantava il terzo posto nel combat di casa di Vertosan nel 2022.

Come Cardiff non vincono neppure Gamine di Didier e Fabrizio Chaberge e Negra di Massimiliano Garin, ma in giornate come queste – con 170 bovine in campo – l’obiettivo numero uno è arrivare ai quarti e vincere ancora un combat: missione compiuta quindi per Gamine e Negra, che andranno alla Regionale per la prima volta tra esattamente 28 giorni.

Una finale tra reines d’esperienza

Merlo dei fratelli Diémoz si era laureata regina a Charvensod nel 2021: ieri il bis sul campo di Pont Suaz
Merlo dei fratelli Diémoz si era laureata regina a Charvensod nel 2021: ieri il bis sul campo di Pont Suaz

Le finali di seconda e terza hanno visto vincere reine nuove a dispetto di altre più sperimentate: in prima, invece, si è affrontata l’esperienza e fare pronostici (per quanto poco può valere) è stato maledettamente più difficile. Da una parte Merlo dei fratelli Diémoz, che qui a Charvensod aveva vinto nel 2021 e si era qualificata alla Regionale anche l’anno scorso, dall’altro Gitane di Michele Bionaz, reina a Saint-Marcel nel secondo peso un anno fa e l’anno prima qualificatasi a Brissogne. Come tirare una monetina.

Alla fine ha avuto la meglio Merlo, quasi a sottolineare come anche le reine ricordino bene quali sono i luoghi che ne segnano il destino. In semifinale erano cadute le ultime due stelle dei fratelli Clos, Cibelle e Diamant (entrambe alla prima qualificazione): chissà se il terzo posto di Charvensod sarà il primo step di una carriera di altissimo livello, come spesso è successo alle regine di una delle casate che hanno fatto la storia dei combat.

LE QUALIFICATE

Prima categoria (41)

  1. Merlo dei fratelli Diémoz di Saint-Christophe (707 chili)
  2. Gitane di Michele Bionaz di Brissogne (651 chili)
  3. Cibelle dei fratelli Clos di Jovençan (678 chili)
  4. Diamant dei fratelli Clos di Jovençan (638 chili)

Seconda categoria (57)

  1. Belleville di Michel Squinabol di Pollein (600 chili)
  2. Sirena di Berger-Bovet di Saint-Christophe (582 chili)
  3. Samba di Roberto Bacci di Fénis (578 chili)
  4. Borga dei The Quendoz di Jovençan (584 chili)

Terza categoria (72)

  1. Fleurette di Michel Fragno di Pollein (549 chili)
  2. Cardiff di Romeo Thomasset di Saint-Nicolas (548 chili)
  3. Gamine di Didier e Fabrizio Chaberge di Gressan (524 chili)
  4. Negra di Massimiliano Garin di Cogne (545 chili)

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