Una sorta di fotografia e di catasto delle tante associazioni che si sono costituite negli anni in Valle d’Aosta. Potremmo definirlo sinteticamente così il volume “Segni e simboli, Storia e attualità dell’associazionismo in Valle d’Aosta” curato da Margherita Barsimi, con i contributi di Alessandro Celi e Fulvio Vergnani e presentato ieri, lunedì 28 novembre, al centro polivalente Pâcou di Brissogne.
Il volume, edito dalla Tipografia Valdostana con il sostegno del Consiglio regionale della Valle d’Aosta, attraverso un lungo lavoro di ricerca e l’analisi di 214 loghi e immagini, ricostruisce una fotografia delle diverse realtà associative che hanno operato in Valle d’Aosta, dalle associazioni d’arma a quelle culturali, dalle organizzazioni legate al mondo del lavoro alle realtà folkloristiche, sportive o solidali.
"Finalmente in un unico contenitore troviamo l’elenco delle associazioni che ci sono sul territorio regionale, per cui questo volume è una sorta di rappresentazione di una realtà sociale e anche se vogliamo storica della nostra società" ha commentato il Presidente del Consiglio regionale Alberto Cerise nella sua introduzione.
Ne emerge un mondo variegato, anche molto differenziato al suo interno, ma che testimonia la vivacità della società civile valdostana e dello spirito di cooperazione e di collaborazione che contraddistingue il popolo valdostano e, più in generale, le popolazioni che vivono in territori difficili come quelli di montagna.
"In tutta la storia valdostana c’è un fil rouge che vede la popolazione locale organizzarsi in maniera direi pressoché spontanea in società, associazioni, confraternite, collegi per motivi religiosi, per motivi sociali e per motivi economici e fare insieme delle attività" ha spiegato Alessandro Celi che ha curato il capitolo storico che spiega l’evoluzione dalle prime confraternite medioevali, passando per le Opere pie e le Società di mutuo soccorso ottocentesche, per arrivare alle organizzazioni non lucrative attuali.
La pubblicazione esalta infine il ruolo di sentinella dei bisogni e delle esigenze svolta dalla associazioni, vero e proprio corpo intermedio della società come ha spiegato l’autrice Margherita Barsimi: "molte associazioni prevengono i bisogni che le istituzioni come la Regione o il Comune, spesso non riescono ad individuare e su cui non riescono a rispondere con tempestività. In questo senso l’associazione fa da pungolo e da traino, una funzione molto importante".