Una curiosità che diventa passione: a La Thuile nasce Lo savon de la Goletta

La storia di Sandra Vauterin e dei suoi particolari saponi al caffé, alla polenta, al latte d'asina per arrivare a quello alla neve.
Lo Savon de la Goletta
Società

Lo savon de la Goletta, creazioni artigianali di La Thuile, nascono per caso, da una curiosità che diventa passione e che finisce col diventare lavoro, come spiega la creatrice della linea, Sandra Vauterin: “Diciamo che un giorno stavo cercando informazioni sui saponi naturali, ho cercato a lungo informazioni valide per capire le differenze sostanziali con i saponi industriali e blog dopo blog mi sono appassionata e ho deciso di tentare l’impresa”.

Una storia non solo di imprenditoria femminile, ma anche di coraggio e un pizzico di incoscienza, come racconta la thuilientse doc che del suo paese ha fatto un marchio: “Lavoro come impiegata alle Funivie la maggior parte dell’anno, ma mi sono detta che il resto del tempo avrei potuto spenderlo per fare qualcosa che oltre a rivelarsi una passione potesse essere anche un lavoro. Ho studiato, mi sono informata e alla fine ho iniziato a produrre. Non è stato semplice, il mondo dei saponi è abbastanza delicato e si maneggiano ingredienti non sempre innocui, come per esempio la soda caustica; bisogna studiare molto prima di poter creare qualcosa di valido, ma è un mondo così affascinante che ne vale la pena”.

Sandra, madre e lavoratrice, instancabile curiosa e giramondo, dopo diversi tentativi andati male nel mondo del lavoro, decide di andare per la sua strada: “Non è semplice: in un attimo ti ritrovi a 40 anni e, nonostante un curriculum di tutto rispetto, vedi che il mondo del lavoro non è adatto a te, quindi o ti rassegni o ti tiri su le maniche. Ho preferito la seconda opzione e per il momento sembra mi stia ripagando, nonostante mi renda conto dell’incoscienza che caratterizza la mia esperienza. Con due figli ormai grandi mi sono detta che tentare una nuova strada non sarebbe stato così impossibile”.

La produzione di saponi, di candele da massaggio e di creme avviene esattamente di fronte a casa di Sandra, a La Thuile, nella frazione che dà il nome alle sue creazioni e che ospita il laboratorio sul greto del torrente, sottofondo quotidiano del lavoro della Vauterin: “Fare il sapone non è impossibile – commenta Sandra -, la cosa principale è la pazienza che risiede nell’attesa, infatti io saponifico e poi faccio stagionare 8 settimane le mie tavole, di modo che il sapone si asciughi uniformemente e duri di più. So che va contro al mio business, ma per me è un sintomo di un lavor ben fatto”.

Di lavori ben fatti Sandra può presentarne tanti ai fruitori: dal più classico sapone alla lavanda, alle nuove creazioni esfolianti al caffé e alla polenta, passando per le saponette al latte d’asina e a quelle al tè macha: “Mi piace creare e sperimentare. Ho creato un sapone alla neve che incuriosisce tantissimo; raccolgo la neve e la filtro, così anziché utilizzare dell’acqua demineralizzata, per il processo di creazione, uso la neve e aggiungo profumi che me la ricordano. Ultimamente sto collaborando con una signora di Ginevra che mi procura il tè di ottima qualità per inserirlo nelle saponette, sto ancora studiando e lavorando, ma ho già fatto qualche prova e devo dire che sono soddisfatta”. Di mercatino in mercatino i lavori della Vauterin iniziano ad avere un notevole seguito e a farsi una propria reputazione.

La passione che si è trasformata in lavoro è diventata per Sandra un’occupazione a tempo pieno durante i mesi di stop alle funivie: “Stiamo ingranando, ma devo dire che posso dirmi soddisfatta, se non altro perché è qualcosa che mi piace fare e che mi gratifica. Ho trovato un muro davanti a me anni fa e anziché abbattermi ho provato a prendere il lato positivo”.

I saponi sono in vendita sul sito internet o tramite la pagina Facebook di Lo savon de la Goletta.

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