Una lettrice scrive a Marguerettaz: “becero il nuovo regolamento per il trasporti per i disabili”

Nella sua lettera aperta Lina Cavagnet se la prende anche con le associazioni dei disabili: "Vergogna anche alle associazioni di disabili che non hanno fatto e non fanno nulla per contrastarlo, non sanno neanche protestare!"
I lettori di Aostasera, Società

Complimenti a Lei, signor Assessore, e a tutta la Giunta regionale per il parto di un documento così becero come il nuovo regolamento del servizi trasporto disabili!

Vergogna alla giunta regionale, in particolare,ai suoi componenti che si sono sempre detti vicini agli handicappati e alle loro difficolta’!
Vergogna anche alle associazioni di disabili che non hanno fatto e non fanno nulla per contrastarlo, non sanno neanche protestare! Io almeno, non le ho ancora sentite! Certo è piu’ bello, facile e comodo occuparsi di sport, orti rialzati e altre amenita’ del genere.
Grazie,invece, al M5S stelle e all’UVP per aver stigmatizzato e reso di pubblico dominio questo gravissimo problema!
Seppure in tempo di crisi e di contenimento della spesa pubblica, anche un bambino della scuola materna avrebbe trovato soluzioni più intelligenti e, soprattutto, più eque! Era sufficiente:
1) continuare a mantenere l’esenzione per i nullatenenti;
2) introdurre il pagamento di ogni singolo servizio con una minima quota annua di iscrizione (perché i gestori del servizio sappiano chi ne ha diritto) per chi lo usa saltuariamente;
3) quota annua, volendo anche su base ISEE, ma con opportune agevolazioni (es. In base a gravità dell’handicap, motivi di fruizione ecc.) per chi lo usa in modo continuativo.

Per cui,dopo preventivo controllo del numero di viaggio effettuati da ogni utente, si sarebbero dovute predisporre 2 diversi tipi di lettera:
a) per gli utenti che lo usano quotidianamente con quanto al punto 3;
b) per gli utenti che nell’anno in corso non hanno superato un tot (es 48) di viaggi che comprenda tutti i motivi: salute, lavoro (studio) e personali, con quanto al punto 2.
Oppure un’unica lettera che richiedesse all’utente una sorta di autocertificazione in cui dichiarava la frequenza dell’utilizzo:
A) Continuativo; B) non oltre il tot fissato, con quanto ai punti 1,2,3.

A questo punto, mi auguro che siano pochi (l’ideale sarebbe nessuno) quelli che richiedono o rinnovano la richiesta del servizio così chi lo gestisce chiuderà i battenti e i suoi dipendenti saranno a spasso creando nuova disoccupazione.
Mi spiacerebbe per loro, ma forse in questo caso anche i sindacati si darebbero da fare, visto che dei disabili non “gliene può fregar de meno”.

Distinti Saluti
Lina Cavagnet

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