Vendemmia in ritardo in Valle. Unanime la previsione: “Sarà una buona annata”

A fronte di un'estate cominciata in ritardo la stagione delle vendemmie si apre sotto i migliori auspici, con una vendemmia che sarà lievemente tardiva e regolare, e piante sane che producono uva in grandi quantità.
Società

In un’annata quanto mai anomala e che continua a riservare sorprese dal punto di vista atmosferico, con una primavera mai realmente affacciatasi ed un’estate cominciata in netto ritardo, la stagione della vendemmia in Valle d’Aosta si assesta invece sui binari della ‘normalità’.
Una normalità che ravvisa un ritardo diffuso nei tempi di maturazione dell’uva, ma che in realtà riporta a ritmi più regolari, più cadenzati, più aderenti alla tradizione, soprattutto dopo le vendemmie anticipate di questi ultimi anni. Una controtendenza che non spaventa comunque i produttori di vino valdostano, ben certi della qualità di un prodotto in costante evoluzione ed apprezzato protagonista ormai anche nelle kermesse enogastronomiche nazionali ed estere.

“È stata in effetti un’annata parecchio strana – spiega l’enologo della Cave du Vin Blanc de Morgex et de La Salle Nicola Del Negro – che prospetta però una vendemmia più normale. Il che, visto che abbiamo riscontrato circa 15 giorni di ritardo nella maturazione dell’uva, significa semplicemente che torneremo a vendemmiare verso fine settembre”.
Anche le temperature giocano naturalmente un ruolo chiave nella produzione del vino: “Se continuerà a fare caldo di giorno e fresco di notte – prosegue Del Negro – avremo una buona vendemmia, altrimenti sarà una buona annata soprattutto per gli spumanti”, mentre migliora invece l’aspetto quantitativo: “Il livello numerico – conclude l’enologo è tornato nella norma, attorno ai 1600 quintali, e in controtendenza rispetto al calo del 30-40% dello scorso anno”.

Ritardo nella vendemmia anche in Media Valle, come si avverte anche a La Crotta di Vegneron di Chambave: “Sarà una vendemmia regolare e non anticipata, e che comincerà come al solito con le basi dello spumante. L’uva è sana e le piante sono in equilibrio, il che fa prevedere una buona annata, anche perché non abbiamo riscontrato alcuna malattia fungina. Aspettando i sondaggi sulle piante che inizieranno a partire da giovedì possiamo però dire che il carico quantitativo è anch’esso regolare, e non ha subito contrazioni”.

Nessun problema in proiezione quindi, ma addirittura vigne cariche di grappoli come segnala Dino Darensod, Presidente della Cave des Onze Communes di Aymavilles: “La quantità quest’anno sembra essere davvero tanta, addirittura troppa dal momento che dovremo fare qualche diradamento che preservi anzitutto la qualità del vino, da sempre nostro obiettivo primario. Se continuerà a fare bello – conclude Darensod – non c’è alcun problema, si vendemmierà in lieve ritardo rispetto allo scorso anno, anche se negli ultimi otto giorni tutto è cambiato e queste giornate calde di giorno e fresche di notte stanno facendo davvero bene alla maturazione dell’uva”.

Produzione regionale, quindi, globalmente ritardata su tutto il territorio, e che non spaventa neanche i produttori privati, come spiegano anche le previsioni di vendemmia 2013 stilate dall’Azienda Vitivinicola Les Crêtes di Aymavilles: “Dopo una serie di annate caratterizzate da un caldo intenso e da siccità – spiega la nota di Elena Charrère – si avvicina dal punto vista climatico una vendemmia 2013 che ci ricorda quelle degli anni ‘80. Il ciclo di maturazione dell’uva risulta quindi ritardato rispetto alla media degli ultimi anni: l’uva è in questi giorni in fase di invaiatura (cioè cambia il proprio colore da verde a giallo/rosso), sta quindi iniziando ora la maturazione. Dal punto di vista quantitativo ci troviamo di fronte ad un’annata leggermente abbondante rispetto alla media degli ultimo anni”.
Ma soprattutto, per gli amanti del vino meno interessati agli aspetti prettamente tecnici, arriva anche una rassicurazione non di poco conto: “Le uve in generale – spiegano infine a Les Crêtes – si presentano in un ottimo stato sanitario e l’escursione termica sta creando i presupposti per ottenere una buona stabilizzazione dei precursori aromatici”.
 

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