Vespa e Belonne si prendono la Croix-Noire in attesa della Regionale delle Batailles de Reines

Le bovine di Stefano Lale Démoz e Fulvio Borbey si sono laureate oggi regine dell’Interregionale e del tabellone del deuxième veau. Domani la finalissima dei combats: nonostante le tante assenze, il parterre delle protagoniste annovera i nomi di tutte le favorite
Vespa di Stefano Lale Démoz, che con una finale magistrale è l’ottava vincitrice del concorso interregionale riservato alle bovine primipare
Società

Alla vigilia della Regionale Vespa di Stefano Lale Démoz e Belonne di Fulvio Borbey vestono i primi bosquets del fine settimana più atteso dal mondo delle reines. Oggi e domani alla Croix-Noire si conclude la stagione dei combats: nel pomeriggio – con l’Interregionale e il concorso del deuxième veau – è stata lanciata ufficialmente la volata verso la 67esima edizione della finale delle Batailles de Reines.

Interregionale, festa per Vespa di Stefano Lale Démoz

Vespa di Stefano Lale Démoz, che con una finale magistrale è l’ottava vincitrice del concorso interregionale riservato alle bovine primipare
Vespa di Stefano Lale Démoz, che con una finale magistrale è l’ottava vincitrice del concorso interregionale riservato alle bovine primipare

E’ stata ancora una volta una bovina valdostana a prendersi il titolo dell’Interregionale, manifestazione giunta alla sua ottava edizione e che ha visto al via 19 primipare valdostane e appena 2 regine canavesane (dello stesso proprietario, Alessandro Regano di Rivarolo), viste le enormi difficoltà di movimentazione delle bovine piemontesi a causa del propagarsi del virus della Blue Tongue.

Il successo, per l’ottava volta di fila, è andato ai padroni di casa grazie a Vespa di Stefano Lale Démoz, che succede nell’albo d’oro a Iris dei fratelli Cunéaz, vincitrice un anno fa. In finale Vespa ha battuto Malika di Aurelio Crétier, che pesava 85 chili in più (655 contro 570) ma la cui azione è andata a logorarsi con il passare dei minuti: dopo un combat serrato Vespa – che non ha mai attaccato concretamente l’avversaria, limitandosi a risponderle e a difendersi – ha atteso che le forze di Malika si riducessero al lumicino, per poi spingerla via e indossare il bosquet.

Nelle semifinali le due reines avevano allontanato rispettivamente Negra di Richard Isabel e Suisse dei fratelli Diémoz: i quarti, invece, era terminata l’avventura di Cobra de Lo Citrin di Beniamino Volget, Baronne di Diego Perrin (che agli ottavi aveva sconfitto dopo un combat di 30’ Tzardon di Aurelio Crétier), Mangis di Livio Charles e Mauvaise di Ugo Revil.

Deuxième veau, il titolo è di Belonne

Belonne di Fulvio Borbey, regina del concorso Deuxième Veau: sette anni fa il proprietario, con Saventa, aveva vinto l’Interregionale
Belonne di Fulvio Borbey, regina del concorso Deuxième Veau: sette anni fa il proprietario, con Saventa, aveva vinto l’Interregionale

L’anno scorso aveva vinto Berlin di Massimiliano Garin, quest’anno la gloria è tutta per Belonne di Fulvio Borbey, la bovina che ha vinto lo speciale concorso riservato alle reines in attesa del secondo vitello (ovvero di un anno più grandi rispetto alle primipare dell’interregionale).

Il tabellone vedeva di fronte appena 10 protagoniste, tutte valdostane. In finale Belonne ha avuto la meglio di Omega di Domenico Chenal, portando a casa un altro bosquet dall’evento che anticipa la Regionale: nel 2017 la famiglia Borbey, con Saventa, aveva vinto la prima edizione del concorso interregionale. Si erano invece fermate in semifinale Berleun di Gianni Champion e Pyon di Marco Vallain, out ai quarti  Pastis di Elvis Baravex, Moretta di Wilmo Bizel, Souris dell’azienda La Rochefort e Moustique dei fratelli Diémoz.

Non si è invece disputato il combats delle Communautés de Montagnes, idea che il direttivo delle Batailles aveva proposto all’inizio della stagione per permettere anche alle reines escluse dalla Regionale di avere una “seconda chance”: i problemi sanitari derivanti dalla circolazione del virus della Blue Tongue hanno fatto sì che il tabellone non venisse proposto in questo 2024. Il debutto, pertanto, è rinviato al 2025.

Domani la Regionale con 48 assenti

Il piatto forte è però quello di domani, domenica 20 ottobre, quando a partire dalle 11 inizieranno i combats della 67esima finale regionale delle Batailles de Reines. Una finale a ranghi ridotti, per certi versi: le assenti saranno parecchie, ben 48, complice i problemi di gestazione di alcune bovine e la positività di altre alla Blue Tongue (a seguire l’elenco delle aspiranti reines che non saranno presenti in arena).

“Più assenze del solito, ma non poteva essere altrimenti. – dice il presidente Roberto Bonin – Sono però convinto che la qualità dei combats non ne risentirà: la Regionale, come sempre, metterà di fronte tra le migliori bovine della razza valdostana. E lo spettacolo, lo dico fin da ora, sarà garantito”.

Primi combats alle 11, ma per gli appassionati l’appuntamento è a partire dalle 8 all’ingresso dell’arena, quando le aspiranti reines affronteranno la prima prova di giornata, ovvero quella del peso (limite a 570 chili per la terza categoria e a 620 per la seconda): alle 10, terminate le operazioni preliminari, saranno effettuati i sorteggi, in base ai quali si procederà poi a chiamare in campo i primi combats nella fascia mattutina di combattimenti prevista tra le 11 e le 12.30. Dopo una breve pausa, alle 13.30 si tornerà in campo fino all’elezione delle tre reines. Che, come sempre, saranno salutate dal boato della Croix-Noire.

Le assenti

Prima categoria: Bandit di Davide Bieller (1), Arizona di Diego Perrin (8), Novella di Leo Saraillon (16), Poudre di Germain Chenal (20), Chanel di Livio Pervier (21), Reinon di Luigi Mus (22), Orsière di Joel Montrosset (23), Iena di Davide Squinabol (26), Rigotta di Bredy-Gachet (30), Tiki di Sandro Ronco (38), Promise di Andrea Clerin (39), Titò di Jadir Vallet (43), Marmotta di Gimmy Dujany (51), Alerta di Colosimo-Betral (53).

Seconda categoria: Malice de Lo Tsantì (74), Fontana di Maurice Bollon (76), Merylin di Davide Grimod (79), Brachal di Ronny Vial (81), Tormenta di Fulvio Chabloz (82), Turca di Maurice Bollon (84), Magneun di Jean-Antoine Maquignaz (86), Tzatagne di Luca Vuillermoz (98), Paris di Colosimo-Betral (100), Cayenne di Clelia Bich (101), Bronne di Clelia Bich (113), Gitane di Michele Bionaz (115), Brunette di Alfredo Girod (116), Danger di Didier e Fabrizio Chaberge (118), Marquisa di Edi Henriet (120), Hastag di Sandro Ronco (122), Iris di Remigio Favre (124), Turchi di Michele Bionaz (128), Pinson di Emanuela Machet (129), Bimba di Maurice Bollon (130), Battaillon di Aurelio Cretier (134), ZAlande dei cugini Bagnod (136).

Terza categoria: Nairobi dei fratelli Cunéaz (152), Mirage di Michel Fragno (154), Negra di Corrado Diémoz (159), Tiky di Moreno Nossein (166), Marquisa di Leo Saraillon (173), Espoir di Marco Démoz (174), Buoenos Aires de Lo Tsantì (176), Brunie di Camillo Peccoz (178), Farca di Giulio Borbey (197), Monella di Davide Bieller (203), Zivà di Simon e Julien Charbonnier (204).

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