Viola: “Raccogliamo le frasi che aiutano a trovare un senso alla malattia”

Presentata oggi al CSV l'iniziativa "La forza delle parola che curano" che si propone di raccogliere, attraverso apposite cartoline, fino al 30 aprile i pensieri e le parola che sono state di aiuto o di incoraggiamento durante la malattia.
Gianmauro Numico
Società

Sono numerose le persone malate di cancro che cercano conforto e confronto nella lettura di esperienze di atri, simili alle loro, altrettante trasferiscono sulla carta le loro emozioni. "E’ il segno – ha detto Raffaela Longo, presidente di Viola – che esistono parole che aiutano a comprendere e a trovare il senso di ciò che sta succedendo. Sono parole, frasi, scritti e pensieri a cui noi vogliamo dare voce".

Nasce così l’iniziativa "La forza delle parole che curano" promossa dall’associazione Viola in collaborazione con il reparto di Oncologia dell’ospedale Parini di Aosta. Presentata oggi, martedì 24 gennaio al CSV è rivolta a tutte le persone colpite dal cancro: i malati, ma anche i familiari, gli amici e il personale sanitario.

Da domani e fino al 30 aprile, per chi vorrà, sarà possibile scrivere su una o più cartoline, predisposte per l’iniziativa, una frase o un pensiero che è stato di aiuto o di incoraggiamento nel percorso della malattia. Le cartoline andranno poi imbucate in una delle apposite cassettine che saranno presenti all’Ambulatorio e al Day Hospital di Oncologia dell’Ospedale U. Parini di Aosta, nei reparti di radioterapia, chirurgia toragica, oncologia dell’Ospedale U. Parini di Aosta, all’Hospice presso l’Ospedale Beauregard e nella sede del CSV (Aosta, Via Xavier de Maistre 19).

"Quelle più significative, a giudizio di una giuria composta da medici, volontari ed esperti, saranno lette ed interpretate da Paola Corti nel corso di una serata che Viola ha intenzione di organizzare nel mese di maggio" ha spiegato ancora Raffaela Longo. Le altre saranno inserite in un volume che l’associazione ha intenzione di pubblicare nei mesi prossimi.  

All’iniziativa ha aderito con convinzione anche Gianmauro Numico, primario di Oncologia. "Il mio lavoro spesso penso sia la parola e penso sia importantissimo non buttare via le parole di speranze che possono aiutare la vita di molti". In particolare Numico sottolinea l’importanza dei familiari: "spesso li trascuriamo, mentre rischiano di essere l’ingranaggio debole della catena perché il cancro colpisce il nucleo".

 

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