Gressan e la famiglia Bonin si confermano protagoniste della tradizione dei Combats: il bosquet di prima categoria vola infatti oltre la Dora e va ad arricchire ulteriormente il palmarès già importante di Gildo e dei suoi figli Sandro e Roberto, grazie alla neo regina che batte Chanel, dei fratelli Cunéaz di Valpelline.
Bronne è una regina davvero testarda: il suo percorso, costellato di combat duri, è una conferma della sua forza. Se i quarti di finale scivolano via in meno di un minuto, contro Mesquine di Eddy Surroz di Brusson, la semifinale è una questione di resistenza. Dopo essersi fatta trascinare a più riprese da una possente Fuoco dell’Azienda Agricola Verney (più pesante dell’avversaria), è Bronne a sferzare il colpo finale e ad andare in finale, dove, con una danza dal centro dell’arena fino alle balaustre, le due avversarie costringono i rabatteurs a chiudere i cancelli dei box perché le regine sono troppo vicine all’ingresso in arena.
Bronne e Chanel combattono a lungo, nonostante la fatica, regalando una finale equilibrata e interessante, ma sarà la regina gressaentze a mettere la parola fine a un pomeriggio ricco di emozioni per il clan Bonin, come testimoniano le parole di un commosso Sandro Bonin, intento ad abbracciare il muso della sua star: “Questa è un’emozione che tutti gli allevatori dovrebbero poter provare; non ci si abitua mai, è sempre intenso. Dobbiamo ringraziare chi ci aiuta, la nostra famiglia e i nostri collaboratori e vorrei ringraziare mio fratello Roberto per tutto quello che fa per il mondo delle Batailles”.
Nella seconda categoria si impone una habituée dei rendez-vous importanti: Brunie dei Frères Quendoz di Jovençan non ci sta a cedere il passo a Gitane di Marino Grimod di Aosta e la batte in una finale a singhiozzo, ma equilibrata dal punto di vista della forza: “Voglio ringraziare la mia famiglia – spiega Maxime Quendoz mentre offre da bere a tutti gli allevatori dei box per festeggiare la doppietta – domani tornerò al lavoro, ma con una regina in stalla il morale sarà certamente diverso!”.
Brunie è una regina consapevole: lascia spazio alle avversarie, ma non abbassa mai la guardia. Succede nei quarti di finale, quando Pandora di Dario Bétemps la alza e la sposta, ma Brunie risponde a ogni colpo, riportando la contendente al suo posto. Lo stesso farà con Bufera di Jean-Antonie Maquignaz, durante un incontro in cui la regina di Valtournenche sembra esitare, riposizionarsi, andare via e tornare, ma che deve poi abbandonare l’arena di fronte alla superiorità dell’ex regina che vuole di nuovo la finale. E quando arriva la finale Brunie sa che è il momento di chiudere la partita senza troppi dubbi, nonostante entrambe le finaliste arrivino da delle semifinali eterne e dure. Le due si trascinano verso le balaustre, riportandosi poi al centro dell’arena, prendendosi tutta la scena, come è giusto che sia e infine Brunie impone la sua superiorità facendo fuggire l’avversaria.
Non si tratta di un’ex regina, ma Couronne ha nel nome il suo destino: la regina di Edy Gontier di Aymavilles batte in maniera spettacolare Web di Claudio Pomat di Etroubles. Prima di scaldare i motori esitano a lungo, sono stanche dai combats precedenti e non riescono a focalizzarsi sull’ultimo appuntamento. Quando però iniziano a battagliare, la pressione sale e a farne le spese sarà Web che, per parare un colpo di Couronne, cercherà di piegarsi con le zampe davanti e con la testa sulla terra, ma sotto il peso della regina di Gontier non riuscirà a rialzarsi rotolando sulla schiena sotto le urla stupite e preoccupate del pubblico. Nessuna conseguenza per Web che, anzi, dimostra tutta la sua caparbietà rimettendosi subito in posizione, applaudita da tutto il pubblico, pronta per riprendere il combattimento, che però durerà poco, perché la castellana Couronne avrà la meglio poco dopo la capriola al centro dell’arena.
Nei quarti, contro Greundza di Patrick Tuberlini la regina di Gontier sembra timida e para i colpi più che attaccare, ma farà fuggire la regina di Saint-Vincent, incontrando poi in semifinale Londre dei Frères Clos di Jovençan, con la quale non sembra aver voglia di combattere, tant’è che gli allevatori devono avvicinarle più volte. Quando Londre darà l’imbeccata iniziale però Couronne si farà trovare pronta dando vita a un incontro piuttosto acceso.
Una Bataille profondamente toccata dalla circolare Gabrielli, con un’arena invasa da tanti gilet gialli degli stewart che più che un’arena per i combats l’area assomigliava a una discoteca, ma tutto è andato bene, anche grazie alla collaborazione degli allevatori che si sono adeguati alla presenza ridotta nei box e alle restrizioni su vetro e utensili da introdurre alla Croix-Noire.