Cervinia in corsa per una tappa del Giro d’Italia 2026

Dopo la Val d’Ayas la corsa rosa potrebbe tornare al Breuil. La presentazione della gara è in calendario a metà novembre, ma iniziano a circolare le prime indiscrezioni sul tracciato della competizione ciclistica in programma nel mese di maggio
Giro d'Italia a Verrès
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Domenica si corre il Campionato del Mondo di ciclismo, a una settimana appena dal primo – storico – Mondiale disputatosi in Ruanda. Sabato prossimo, 11 ottobre, con il Giro di Lombardia tra Como e Bergamo terminerà invece la stagione 2025 del pedale. Ma già si pensa all’annata che verrà: giovedì 23 ottobre a Parigi verrà svelata l’edizione numero 113 del Tour de France, mentre ancora non c’è la data della presentazione del Giro d’Italia.

Il sipario sulla corsa rosa si alzerà non prima di metà novembre, e al momento le indiscrezioni sul percorso sono poche e decisamente frammentarie. Ma la domanda che si pongono gli appassionati valdostani di ciclismo è una sola: la corsa rosa farà tappa nella nostra regione anche nel 2026?

 

Breuil Cervinia prende il testimone da Ayas

Giro d'Italia a Verrès
La partenza della penultima tappa del Giro d’Italia 2025 da Verrès

Nel 2025 il Giro d’Italia si è deciso al Sestrière, dove Simon Yates ha ribaltato la classifica generale scippando al messicano Isaac Del Toro quella maglia rosa che aveva salda sulle spalle la stessa mattina alla partenza di Verrès. Il giorno prima, venerdì 24 maggio, a Champoluc di Ayas si era imposto il francese Nicolas Prodhomme.

Eramo gli ultimi scampoli valdostani di un’edizione del Giro d’Italia finita con il successo della Visma Lease a Bike, ma la Valle d’Aosta sogna un bis a distanza di dodici mesi dall’ultima volta.

Come anticipato, poco o nulla si sa sul percorso che il Giro affronterà dal 9 maggio prossimo per la sua 109esima edizione. Ufficializzata solo la grande partenza in Bulgaria, poi ci si muove nel campo delle indiscrezioni. Che spesso, peraltro, non vengono confermate.

Una di queste indiscrezioni porta però nuovamente in Valle d’Aosta, a più precisamente a Breuil Cervinia. Non è una notizia confermata, ma a quanto si apprende la candidatura di Valtournenche per ospitare una tappa del prossimo Giro d’Italia è stata presentata. Ed è forte.

In assenza di riscontri ufficiali su questa tesi ci si deve fidare delle voci di corridoio. Quelle che raccontano, per esempio, che l’estate scorsa è stata segnalata in paese la presenza di Marco Dalla Vedova, l’ex professionista ossolano che da qualche anno a questa parte è uno degli ispettori di percorso proprio al Giro d’Italia.

E poi c’è Mauro Vegni, numero di Rcs Ciclismo, in rapporti di amicizia molto stretti con una località che nel corso degli ultimi vent’anni ha spesso e volentieri ospitato la carovana rosa. Resta da capire quanto Vegni possa ancora incidere nelle scelte che prenderà il Giro, visto che il manager romano pare essere prossimo ad abbandonare Rcs (qualcuno ipotizza già nel prossimo mese di febbraio) e che la sua posizione pare ormai compromessa, considerati i diversi problemi che la gara ha avuto negli ultimi anni. Uno di questi, paradossalmente, si è verificato proprio in Valle d’Aosta: era il 19 maggio 2023, e la tappa Borgofranco – Crans Montana che doveva attraversare la nostra regione fu neutralizzata – dopo la richiesta dei corridori – nella sua parte valdostana.

Vegni e Dalla Vedova, comunque. Due indizi fanno una prova, diceva Agatha Christie: nel caso specifico non bastano a dare per certo un ritorno della competizione ciclistica all’ombra del Cervino, ma sono sufficienti ad alimentare l’attesa del popolo del pedale valdostano. Per le certezze, bisognerà aspettare necessariamente la presentazione del Giro 2026, che ancora non ha una data certa ma che molti attendono per la metà di novembre.

 

Da Addo Kazianka a Mikel Nieve

La vittoria di Mikel Nieve a Breuil Cervinia nel 2018

A rendere più concreta l’ipotesi di un ritorno in Valle del Giro d’Italia anche la storia – recente, ma non solo – del Breuil e del pedale. Il Giro manca sotto il Cervino dal 2018, ovvero dalla vittoria del basco Mikael Nieve all’indomani dello storico successo di Chris Froome sul colle delle Finestre. La prima volta è invece datata 1960, quando la “première” nella Valle del Marmore fu siglata da Addo Kazianka, meteora del ciclismo cremonese classe 1931. Da allora in diverse occasioni il Giro ha portato le sue ruote al Breuil, alternando vincitori di razza ad altri dal palmares meno nobile. Al Breuil hanno vinto Fabio Aru (2015) e Andrei Amador (2012), ma soprattutto Ivan Gotti: nel 1997 il campione di San Pellegrino Terme fece esplodere il suo talento proprio sulle salite valdostane e a Cervinia si prese la tappa e pure la maglia rosa, che conserverà fino all’arrivo finale di Milano.

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