Coppa del Mondo di La Thuile, il termometro della gara

Dal boato per la partenza di Federica Brignone alla delusione per il centesimo di ritardo, passando per il sollievo per vedere Vlhova dietro la valdostana ed un po’ di indifferenza per le altre concorrenti, italiane escluse.
La tribuna del pubblico a La Thuile
Sport

La situazione e la sensazione sono senza dubbio particolari. Ci si aspettavano 10.000 persone, ma le restrizioni imposte da FISI e FIS ne hanno portate molte meno. A La Thuile comunque non si parla di altro che della Coppa del Mondo, ed in giro per il paese si percepisce l’aria di un evento di questa portata anche se in tono decisamente minore.

Qualcuno prova lo stesso ad accamparsi a bordo pista senza biglietto, mentre la coda per il ritiro dei ticket all’Hotel Planibel procede lenta.

Il pubblico a La Thuile
Il pubblico a La Thuile

Le tribune sono piene, e non c’è dubbio che si aspetti solo la discesa di Federica Brignone. Finito il countdown con una grande esultanza, la discesa di Stephanie Venier è guardata in religioso silenzio. “Arriva”, si sente urlare quando si intravede l’austriaca prima del salto finale, in dirittura di arrivo. Le altre scendono seguite con meno entusiasmo da parte del pubblico, fino al pettorale numero 7. Quando lo speaker annuncia il nome di Federica, il boato è tutto per lei: “Brignone!”. Il primo intertempo della valdostana è di colore verde, e la speranza aumenta, ma quando il suo distacco aumenta in negativo c’è aria di disappunto. Poi, la beffa del centesimo di ritardo al traguardo: “Nooooo”, dicono più di mille persone in coro.

Il resto della gara viene seguito quasi con indifferenza, tranne quando scendono le altre azzurre. Il tifo si rifà forte quando Federica si avvicina in zona tribune per le interviste con la RAI, e si tira un sospiro di sollievo quando la francese Tiffany Gauthier si rialza dopo una caduta.

L’ultimo momento topico è la discesa di Petra Vlhova, che insidia Brignone in classifica generale: il pubblico segue con attenzione, e poi si lascia andare alla gioia quando la slovacca è dietro la valdostana.

Scendono poi tutte le altre, fino alla numero 51, ed è il momento della gioia per la premiazione: non è l’inno di Mameli a risuonare sotto il Piccolo San Bernardo, ma la festa è comunque grande.

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