La vita è fatta di punti di partenza che cambiano ogni volta – o, forse, sarebbe meglio dire che si rinnovano. Guardarsi indietro e capire da dove si è arrivati è difficile come lo è guardarsi in avanti e capire dove si stia andando. Circoscrivere questi aspetti alla vita professionale può sembrare più facile, ma non lo è. Margherita Brscic, 19enne calciatrice di Saint-Vincent di nonni croati, sta forse vivendo l’ennesimo punto di partenza dopo l’esordio da titolare in serie A nell’Empoli Femminile, senza chiedersi troppo dove stia andando ma lavorando per crescere e costruirsi un futuro brillante.
“Ho iniziato a giocare a calcio in casa con mio fratello”, racconta la valdostana, che gioca da difensore centrale, “poi con il Monte Cervino ed il Fenusma maschili. Nel 2016 sono andata in provincia di Torino nel Luserna, la mia prima squadra femminile”. Qui viene notata dalla Juventus, società in cui Margherita rimane per tre anni da protagonista nelle fila della Primavera e dove vince per due volte il Trofeo di Viareggio, conquistando anche diversi gettoni con la Nazionale Under 19.
L’approdo in prestito ad Empoli e l’esordio in serie A
Quest’estate, la svolta: “A parte il primo anno, in cui ho avuto dei problemi per un infortunio, per fortuna o grazie al mio lavoro ho sempre trovato i miei spazi. La Juventus è una società che ti dà molte possibilità di crescita, ma il livello della prima squadra è altissimo. Io ho bisogno di fare esperienza, quindi andare via in prestito è stata una scelta quasi obbligata”. Margherita si trova davanti a tre porte: la Lazio, se fosse salita in serie A, la Florentia e l’Empoli. “Ho scelto Empoli perché c’era il mio mister alla Juventus Primavera, Alessandro Spugna, oltre a due mie compagne, Martina Toniolo e Melissa Bellucci. Avere dei punti di riferimento mi ha orientato nella scelta”.
Il destino vuole che proprio contro la Florentia sabato 7 novembre il numero 4 empolese abbia fatto il suo esordio da titolare, dopo aver salutato per la prima volta la serie A nella sfida del 5 settembre contro la Roma vinta per 2-0: “Contro la Roma ho giocato solo pochi minuti, anche se sono entrata in campo in un momento delicato sull’1-0 per noi ed è stata una grande vittoria. Ero molto agitata ed emozionata, così come contro la Florentia. Una si allena sempre al meglio per la squadra e per farsi trovare pronta, e sono stata molto contenta della fiducia che mi ha dato il mister anche se purtroppo abbiamo perso 2-1”. A conferma della crescita della giovane valdostana, il suo nome era anche tra le titolari della sfida di Coppa Italia vinta contro il Chievo per 4-0 lo scorso weekend.
Una nuova vita in un momento strano
Cambiare vita nell’attuale momento storico non dev’essere stato facile, ma Margherita ha potuto ambientarsi ad Empoli anche grazie ad un bel gruppo: “Quest’estate ho potuto vivere un po’ la città e Firenze perché non c’erano ancora troppe limitazioni. Abbiamo avuto il tempo di amalgamarci ed inserirci subito, le mie compagne sono molto simpatiche e ci troviamo bene a livello di gruppo. Certo, ora è un po’ strano, perché la vita si riduce a casa-campo-casa. Fortunatamente la società ci permette di fare controlli costanti e di continuare a lavorare in campo, anche se a volte c’è qualche rinvio delle partite”. Si è iscritta alla Facoltà di Biotecnologie all’Università di Firenze, seguendo i corsi online e cercando di trovare un equilibrio con i cinque allenamenti settimanali più la partita: “Per ora ci riesco, vedremo poi agli esami”, dice scherzando.
La stagione è ancora agli inizi – 8 partite disputate su 22 – e l’Empoli ha una buona andatura (quarto posto con 13 punti, 11 distanze di lunghezza dalla capolista Juventus), ed è sicuramente troppo presto per pensare ad un futuro di squadra e individuale: “Noi continuiamo a giocare dando il meglio e con la consapevolezza che la salvezza non è ancora raggiunta. Certo che per come stanno andando le cose l’obiettivo è quello di alzare sempre più il livello. L’Empoli ha ottime giocatrici, il mio obiettivo personale è crescere consapevole che dovrò lavorare sodo per conquistare spazio e minutaggio. Al futuro non sto pensando, non ho idee”, conclude Margherita Brscic.