Si chiude con una festa tra (tanti) amici la settima edizione del Tor des Géants, una festa che ha riempito la sala polivalente del Forum Sport Center di Courmayeur, comune d’elezione dell’ultra trail organizzato da Valle d’Aosta Trailers.
La manifestazione ha visto al via, domenica scorsa, un totale di 765 atleti: 446 sono stati quelli che hanno portato a termine la corsa – 338 km, 24.000 metri di dislivello positivo – sulle Alte Vie numero 1 e 2, da Courmayeur a Courmayeur in senso antiorario, entro il tempo limite di 150 ore; 317 i ritirati e 2 squalificati (uno perché non aveva con sé il materiale obbligatorio previsto dal regolamento, ed uno per aver presentato false generalità al momento dell’iscrizione).
Anche in questa edizione non potevano mancare le insidie dovute al maltempo, con la direzione di gara che aveva previsto un percorso alternativo tra Oyace ed Ollomont: pioggia, freddo e nevischio che però non hanno impedito di concludere regolarmente il percorso completo.
La cerimonia si apre con l’applauso spontaneo del pubblico alla Onlus “Make a wish” che, grazie alla vendita dei pettorali solidali, ha permesso al giovane Cristian di andare a Disneyland. Poi spazio alle parole dell’organizzazione, con l’Assessore al Turismo, Commercio, Sport ed Artigianato di Courmayeur, Ferruccio Truchet, che si lascia andare ad un “C’è un solo Tor”, battuta che l’organizzatrice Alessandra Nicoletti non poteva lasciarsi sfuggire e che ha fatto partire nuovamente l’applauso del pubblico.
Le prime ad essere premiate sono state le prime cinque donne, a partire dalla quinta, la spagnola Silvia Ainhoa Trigueros Garrote, preceduta in classifica da Marina Plavan, dalla francese Maria Semerjan e dalla canadese di nascita ma palestinese d’adozione Stephanie Case. La vittoria è andata ad una habituée del podio della competizione, che però ha sempre visto sfumare per poco il gradino alto: dopo due secondi posti consecutivi, infatti, finalmente Lisa Borzani è riuscita a conquistare la prima posizione.
La classifica maschile ha visto piazzarsi al quinto posto il tedesco Jens Lukas, con Eric Ressencourt quarto. Dopo di lui, l’ovazione per Pablo Criado Toca, accolto come uno di casa, che arriva ancora pimpante sul podio e dedica il terzo posto a tutto il pubblico presente. Dopo il secondo posto di Oscar Perez, un altro spagnolo adorato dai valdostani, è il momento del campione. Un tifo da stadio accoglie il corridore che è riuscito a portarsi a casa il trofeo riservato ai giganti di questa disciplina, il bergamasco Oliviero Bosatelli (prima doppia vittoria italiana nella storia della competizione), che ha tagliato il traguardo al Jardin de l’Ange mercoledì scorso alle 13.10, dopo 75 ore, 10 minuti e 22 secondi, quinto tempo assoluto in questi sette anni di Tor. Un pubblico scatenato, composto in buona parte da una torcida di bergamaschi che, arrivati in pullman appositamente per lui, ha acceso fumogeni e lanciato coriandoli già nel parcheggio del centro sportivo.
Prima delle premiazioni di tutte le altre categorie, uno spazio d’eccezione è riservato agli undici “senatori”, corridori che hanno portato a termine tutte le sette edizioni del Tor. L’ultimo di loro ad essere chiamato è Jean-Michel Touron, autore di un’impresa incredibile, che riceve giustamente l’inchino di tutti gli altri senatori.
Tutti i premiati delle categorie
Per le classifiche femminili, premio per la categoria senior alla cinese Feng Juan Fan, mentre la moldava Viorica Malai e l’italiana Luisa Balsamo si sono portate a casa, rispettivamente, il premio per la categoria veterani 1 e 2.
Per gli uomini, Thomas Bohne è il primo dei senior, con Patrick Delikat primo dei veterani 1 e Paolo Pajaro dei veterani 2. Il valdostano Piero Pellegrino, che ha ancora la forza di scavalcare le transenne, è il primo dei veterani 3.
A proposito di valdostani, premio anche per i primi tre di ogni categoria: Elisabetta Negra, Marcella Pont e Alida Foudon per le donne, e Ivo Perrin, Rudy Perruquet e Luciano Magnin tra gli uomini.
A testimoniare della portata internazionale della manifestazione, un premio è andato al primo di ognuno dei cinque continenti: Oliviero Bosatelli (Europa), Stephanie Case (Asia), Armand Du Plessis (Africa), Eric Breton (America) e Pierre Cochou (Oceania).
Infine, premiati sia i primi cinque italiani che gli ultimi cinque. I primi sono, ovviamente, Oliviero Bosatelli e Lisa Barzani, seguiti da Paolo Rossi, Cristian Caselli e Michele Cagliani. Ultimo – ma primo dei premiati – è Giorgio Manoni, arrivato ieri proprio cinque minuti prima della chiusura della corsa, seguito (o preceduto, dipende dai punti di vista) da Claude Leveque, Marco Bragonzi, Alberto Castellino e Walter Pellissier.