Giorgia, lontana da casa a 15 anni per inseguire il sogno della pallavolo

Giorgia Boccato, classe 2001, si è trasferita a Settimo Milanese per giocare nel Visette Volley, lasciando qui famiglia e amici. “Sapevo che sarebbe stata dura, ma è un’occasione per crescere e non volevo avere rimpianti”.
Giorgia Boccato
Sport

Lasciare a quindici anni la propria famiglia ed i propri amici per seguire un sogno sportivo. Questa è stata la sfida che Giorgia Boccato, classe 2001, ha colto quest’estate e che l’ha portata a Settimo Milanese, per prendere parte ad un ambizioso progetto pallavolistico.

È un progetto che nasce, inizialmente, dalla collaborazione delle due società Orago e Volleyrò Casal de’ Pazzi, a cui si è aggiunta negli ultimi anni il Visette, dove milita Giorgia: tre società che, negli ultimi anni, stanno sbaragliando tutti i campionati giovanili femminili a livello nazionale. Basti pensare che, nella sola stagione 2015/16, l’Orago/Visette ha portato a casa il titolo di Campione d’Italia Under 14 e il Volleyrò quello Under 16 e Under 18. Le ragazze rientrano nel progetto fino a che non raggiungano la maggiore età: da quel momento in poi o vengono vendute a società blasonate, o vengono svincolate. Del progetto è responsabile Giuseppe Bosetti, guru della pallavolo giovanile.

“Stavamo per partire per il mare quando ci ha telefonato Jean Gadina, direttore sportivo del Ccs Cogne, dicendoci che l’Orago/Visette voleva puntare su Giorgia. È stata per noi una grandissima sorpresa che ci ha spiazzate, ma era un’occasione splendida che andava presa”, racconta Antonella Perriello, mamma di Giorgia. Anche la ragazza ricorda benissimo quell’istante: “Stavamo per salpare quando è suonato il telefono. Io pensavo fosse la scuola, non mi sarei mai aspettata una cosa del genere. Ho detto subito di sì, non ci ho pensato due volte”. Una scelta dettata anche dalla consapevolezza di poter crescere molto: “Altre due ragazze valdostane sono andate a giocare in squadre di fuori, e ho visto che sono diventate veramente forti. Poco prima di partire ho iniziato a ripensare se fosse la scelta giusta, ma mi sono detta che era meglio non avere rimpianti”.

E così, il 28 agosto 2016, Giorgia si lancia in un’avventura che, a 15 anni, ti scombussola la vita: cambiare le abitudini, le persone vicine, i luoghi frequentati e le atmosfere vissute non è mai facile, men che meno se devi farlo da sola in così giovane età. Ovviamente le difficoltà ci sono state: “I miei genitori mi avevano avvisata che sarebbe stata dura, e all’inizio in effetti la distanza da loro e dai miei amici ha pesato tantissimo, sono stati due mesi difficili. Ora però mi sto ambientando bene e mi trovo benissimo sia a casa, che in palestra, che a scuola. Vedo i miei ogni settimana, e a volte portano con sé i miei amici”. Le difficoltà ci sono anche per chi rimane: “Sentire Giorgia faticare ad ambientarsi e non poter fare niente per aiutarla è stato frustrante. Lei però è una combattente, non avevo dubbi che si sarebbe adattata al meglio”, confessa Antonella Perriello, che però ammette di non essere ancora riuscita a vedere una partita perché le convocazioni si sanno sempre all’ultimo momento.

Michel Grumolato l’ha allenata per due anni e la conosce bene, sa che è una ragazza che sa mettersi in gioco e che affronterà quest’esperienza con il giusto spirito: “Sono contento per Giorgina, è un’occasione che le darà la possibilità di crescere tanto, un’esperienza bella da vivere senza pressioni addosso, né da se stessa né dall’esterno. È sempre stata la più piccola e ha dovuto lottare per emergere, e questo l’ha fatta crescere. Anche con me nell’Under 16 si è conquistata il posto perché ha fatto un grande salto, sia di testa che di altezza. Poi è una che osa e non ha paura di sbagliare, e questo è fondamentale nelle giovani”.

Giorgia si ritrova a fare quasi una vita da professionista, senza tempo libero: vive in una foresteria insieme ad altre due ragazze coinvolte nel progetto e ad una signora che le segue; studia al Liceo Scientifico ad indirizzo informatico di Rho e si allena tutti i giorni. “Il lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì mi alleno, il martedì c’è la partita dell’Under 18 e il sabato o la domenica quella dell’Under 16 o della serie C. In serie C sto giocando molto, e in Under 16 per ora siamo prime. Io mi diverto comunque, quale che sia il risultato”. L’allenamento e la crescita sono a tutto campo, non solo in palestra: la convivenza con altre persone obbliga Giorgia a fare i lavori di casa che prima non faceva e ad essere ordinata e puntuale (le ci vogliono 40 minuti di autobus per recarsi a scuola). “Ho imparato anche a lavare i piatti… ma quando torno a casa credo che mi farò viziare, altroché aiutare la mamma!”.

“Giorgia è cresciuta moltissimo, sia dal punto di vista fisico che mentale: la vedo sempre più consapevole e responsabile, e sempre più grande. L’ho lasciata nanetta e ora è esplosa!”. Antonella sa, in fondo, che quella di Giorgia era un’esperienza che andava fatta e che potrà rivelarsi importantissima. La ragazza però non guarda ancora al futuro: “Non so cosa succederà alla fine dell’anno, se resterò qui o se dovrò tornare ad Aosta. Ho appena iniziato, vivo giorno per giorno”.

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