Grande successo per le due serate valdostane con Kilian Jornet Burgada

A Valtournenche e Pont-Saint-Martin, di fronte ad un pubblico da tutto esaurito, insieme a Bruno Brunod il catalano ha presentato "Déjame Vivir", il secondo capitolo del progetto "Summits of my life".
Alcune immagini delle due serate
Sport

Bruno Brunod e Kilian Jornet Burgada. Due uomini all’apparenza così diversi per provenienza, età e percorsi di vita, ma in realtà così simili, grazie alla grande passione comune per la corsa in montagna. Il primo, muratore di Châtillon, l’ha praticamente inventata tra la fine degli anni 80 e gli anni 90, entrando nel mito con imprese che nessuno aveva mai neanche immaginato di poter portare a termine, il secondo, skyrunner professionista, l’ha resa famosa in tutto il mondo, vent’anni più tardi, superando il maestro e sui record. Si sono conosciuti un anno fa, ai piedi del Cervino, pochi giorni prima che il catalano abbassasse il tempo di salita e discesa fatto registrare dal valdostano. Nel 1995 Brunod fermò il cronometro dopo 3 ore, 14 minuti e 44 secondi mentre Burgada, nel 2013, fece meglio di circa 22 minuti, tornando a Cervinia in 2 ore 52 minuti e 2 secondi.

Si sono ritrovati di nuovo lì, ai piedi della Grande Becca, sabato 2 agosto scorso, per la prima italiana di “Déjàme Vivir”, secondo episodio della serie di video legati al progetto “Summits of My Life”, ciclo d’imprese sulle più alte vette del globo. Il fim, girato dal regista Sebastien Montaz-Rosset, è incentrato sulle tre imprese “europee” di Burgada, sul Monte Bianco, l’Elbrus (sfumata, ndr) e il Cervino.

Ieri sera, domenica 3 agosto, la replica all’auditorium Pont-Saint-Martin (originariamente doveva svolgersi al Forte di Bard ma è stata spostata a causa del maltempo, ndr). Due serate speciali trasformatesi in veri e propri bagni di folla, con più di mille persone ad acclamare i due atleti. Burgada ha ricordato ancora una volta l’importanza che ha avuto il valdostano nella sua scelta di iniziare a correre in montagna: “Quando a 13 anni l’ho visto in tv scalare quella cima (il Cervino, ndr) mi sono detto che era possibile e che era ciò che volevo fare. E’ stato lui che è riuscito a dare a questo sport una dimensione mitica e una visibilità che ha portato le generazioni future a provarlo. E, soprattutto, con la sua grande atmosfera, con la sua naturalezza ha cominciato a creare una famiglia unita attorno a questa disciplina, rispettosa e forte nei valori, una famiglia che molti anni dopo ha cominciato a crescere numerosa in tutto il mondo”.

Brunod, invece, dopo aver predetto e azzeccato il tempo di Burgada sul Cervino, lo scorso anno, ha provato a fare di nuovo centro invitando Burgada al Tor des Géants: “Lo finirà in 61 ore”. Il catalano però, come già dichiarato in altre occasioni, ha confermato che affronterà l’ultra trail più duro del mondo soltanto a fine carriera. E poi? “Quando non potrò più correre – ha risposto con il solito timido sorriso – camminerò. Poi, quando non potrò più neanche camminare, guarderò le montagne».

Il film è disponibile per il download sul sito (13 euro, durata 62 minuti). 

 

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