Kilian Jornet Burgada ha conquistato l’Everest, ma non il record al quale puntava. Il trentenne skyrunner catalano ha raggiunto la cima della montagna più alta della terra (8.848 metri) senza l’aiuto di ossigeno e corde fisse intorno alla mezzanotte del 21 maggio (22 maggio, ora locale), in 26 ore circa.
Lo ha fatto scalando la parete nord, seguendo la via tradizionale e partendo dal campo base fissato a 5.100 metri, accanto all’antico monastero Rombuk, il 20 maggio alle 22 ora locale. L’atleta è rientrato al Campo Base Avanzato (6.500 metri), 12 ore più tardi. Il record, quindi, rimane a Marc Batard, che il 26 settembre del 1988 aveva scalato l’Everest, lungo la parete sud, senza ossigeno, in solitaria, in 22 ore e 29 minuti. “Fino ai 7.700 metri sono stato bene e procedevo secondo i piani – ha spiegato – ma poi ho iniziato ad aver mal di stomaco, credo per un virus intestinale. Da lì in poi ho dovuto rallentare e fermarmi spesso per recuperare. Nonostante tutto, sono arrivato in cima a mezzanotte