In Val Veny con la mountain bike a ‘pedalata assistita’

Per l'estate le guide naturalistiche di "Percorsi Alpini" propongono anche itinerari da fare in mountain bike: pedalare senza fretta e senza lasciar traccia, lungo itinerari a misura d’uomo e d’ambiente, di diverse difficoltà e lunghezze.
Val Veny
Montagna e dintorni, Sport

Natura, paesaggi mozzafiato sono gli ingredienti principali di queste escursioni cicloturistiche al cospetto del maestoso Monte Bianco utilizzando MTB a pedalata assistita dalle prestazioni uniche. Pedalare senza fretta e senza lasciar traccia, lungo itinerari a misura d’uomo e d’ambiente, di diverse difficoltà e lunghezze, pensati per permettere a tutti di godere il nostro territorio attraverso un mezzo unico e senza tempo.

Il percorso
Parcheggiata la macchina alla frazione di Perthud, ci si rende subito conto di essere in uno dei posti più belli della Terra, la Val Veny, una valle di origine glaciale al cospetto del maestoso e imponente Monte Bianco, che qui si presenta nella sua veste più selvaggia con le sue pareti verticali e guglie di granito, coperte a tratti da ghiacciai sospesi, come a coprire con una veste bianca il saggio che dorme.
Con l’ausilio di MTB speciali a pedalata assistita, fornite da VDA Experience, giovane e dinamica realtà imprenditoriale specializzata in servizi innovativi di green mobility e noleggio di biciclette elettriche, si percorrono alcuni km sul fondo valle della Val Veny, costeggiando l’omonimo torrente dal colore variabile a seconda delle ore della giornata.

Infatti la caratteristica dei torrenti di origine glaciale è quella di avere nelle prime ore del giorno o con temperature basse, un colore dell’acqua limpido e cristallino, che si trasforma, durante il corso della giornata e il riscaldamento dell’aria, in acqua torbida color latte. Questo fenomeno è provocato dall’aumento della fusione del ghiaccio cosicché il limo glaciale, posto sul fondo del ghiacciaio, viene trasportato via più velocemente, rimanendo in sospensione nell’acqua. Dopo una serie di tornanti in salita, si prosegue fino ad incontrare la sbarra che limita il transito alle macchine, e da dove è possibile continuare solo a piedi o in bicicletta. In questa prima parte dell’itinerario, le pendenze aumentano, ma grazie all’assistenza elettrica dei mezzi utilizzati, si possono godere le meraviglie naturali che circondano questo magnifico vallone, senza concentrarsi o preoccuparsi della fatica muscolare o del fiatone. Questo grosso dislivello da superare è il fronte dell’ancora esistente e attivo ghiacciaio del Miage, nascosto sotto una coltre di detriti e rocce, utili a rallentarne la fusione. Dopo un lungo rettilineo, la strada asfaltata lascia spazio allo sterrato, attraversando una breve striscia di rocce bianche, facilmente riconoscibili perché completamente diverse da tutti gli elementi geologici che ci circondano.

Le grosse potenze della natura, durante il modellamento delle Alpi, hanno fatto emergere vari strati dal sottosuolo, come le rocce calcaree che si attraversano, molto particolari e uniche in un ambiente in cui è tipico trovare rocce assai diverse, come quelle ignee. Dopo un’ultima pedalata, la salita finisce e lascia spazio ad uno scenario mozzafiato: il Lac Combal, un ampio altipiano posto a circa 2000 m dove le acque si fermano, bloccate dalla diga naturale che il ghiacciaio del Miage. Qui si crea così una preziosissima zona umida di alta quota, luogo di sosta per centinaia di specie migratrici, ricca di vegetazione idrofila e di fauna strettamente legata a questi ambienti come rane, libellule e uccelli acquatici creando così un oasi ricca di biodiversità, un luogo di pace sotto quelle pareti sempre in movimento. Si prosegue lungo la strada militare che solca il fondovalle e costeggia questa piana allagata per arrivare all’ultima fatica della giornata, la breve salita che conduce al Rifugio Elena, il punto di arrivo di questa escursione, posto a circa 2195 m, dove si può trovare il giusto ristoro e riposo.

La strada di rientro è la stessa, ma superata la sbarra, tornati sull’asfalto, sulla curva del primo tornante si può prendere la poderale che in piano ci porta verso la frazione di Dzérottaz, rimanendo a mezza costa sul versante orografico destro nel mezzo di uno stupendo bosco di Abete rosso. Una volta incrociata la strada asfaltata, dopo circa venti minuti, si scende per andare ad incrociare la strada principale che corre sul fondovalle dove, girando a sinistra, si potrà rientrare al punto di partenza dopo aver trascorso una giornata ricca di emozioni e ricordi indelebili su due ruote….assistite!!!

Date previste: 28 giugno; 25 e 26 luglio; 8, 12 e 19; 20 settembre
Dislivello: 700 m
Quota di partenza: 1500 m
Quota di arrivo: 2195 m
Tempo di percorrenza in salita: 7 ore (andata e ritorno) di cui 4 di pedalata effettiva
Info e prenotazioni 344 293 4602 / 344 293 4564
www.percorsialpini.com
info@percorsialpini.com

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