Prestanza fisica, capacità di stare in campo e leggere le situazioni, ma anche tanta, tanta testa. Kristian Gamba ha questo mix di elementi: sul campo 441 punti in serie A2 con la sua Pool Libertas Cantù che sono valsi un secondo posto in regular season, una semifinale dei playoff promozione, una semifinale di Supercoppa e una finale di Coppa Italia, ma anche e – forse – soprattutto una maturità, una lucidità e una consapevolezza ben superiori dei suoi 23 anni da compiere tra una settimana. Ed è proprio questo mix di elementi che lo ha portato, a stagione ormai conclusa, alla ciliegina sulla torta, cioè la convocazione nella Nazionale maggiore di pallavolo.
L’opposto di Donnas è infatti in questi giorni a Cavalese, in provincia di Trento, per un raduno alla corte di Ferdinando “Fefè” De Giorgi, allenatore campione del mondo con l’Italia l’anno scorso e d’Europa nel 2021, oltre ai tanti titoli da giocatore. I 14 azzurri saranno lì fino a venerdì 12 maggio, poi un secondo stage dal 16 al 26 maggio con il DHL Test Match Tournament con Olanda e Bulgaria il 24 e 25 maggio, in preparazione della Volleyball Nations League. “Non mi aspettavo assolutamente questa convocazione, mi ha preso abbastanza alla sprovvista”, confessa Kristian Gamba. “Stiamo lavorando tanto ma c’è un’atmosfera bellissima, rilassata, e questo aiuta molto a integrarsi”.
Molto lavoro in sala pesi, tante situazioni in campo da provare per analizzare le caratteristiche di ogni giocatore, un gruppo di giovani che si sta creando per allargare la rosa dei “papabili” della nazionale in prospettiva futura. “Mi sento già molto migliorato in soli tre giorni qui”, continua Gamba. “Voglio mettermi a disposizione, imparare, dare il massimo e sperare di avere ancora altre occasioni. Lavorare con Fefè De Gregori è un onore e un’emozione, è molto disponibile e attento ai dettagli. Ti fa sentire seguito, e non è così scontato”.
Con la Nazionale azzurra Under 21 il giovane di Donnas aveva già ottenuto un argento ai Mondiali, ma ora è diverso: “Ho ritrovato alcuni compagni delle giovanili, ma qui il livello è molto alto, lo staff offre e pretende cose diverse, quelle che ci si aspetta quando si gioca a questi livelli. Stando a contatto con persone che giocano in SuperLega ho molto da imparare, ma l’impegno e la voglia di fare che ci metto è sempre massimo”.
La SuperLega, proprio quel sogno – inaspettato anch’esso – infrantosi in semifinale. “Perdere non fa mai piacere a nessuno, ma è stata una stagione molto positiva per me e per la squadra”, dice il numero 5 del Cantù. I risultati che sono arrivati sono andati al di là di ogni più rosea aspettativa, la semifinale promozione persa in gara-3 contro Bergamo brucia “perché non mi è mai capitato di giocare una finale per andare in SuperLega, ma a inizio anno ci avremmo messo la firma”, visto anche l’inizio travagliato per Gamba (con un lungo infortunio addominale) e per la squadra.
E proprio per questo, il futuro del valdostano, almeno a livello di club, è delineato: “Ho firmato il rinnovo con Cantù perché voglio conquistare la promozione sul campo. Preferisco essere protagonista in un livello che ritengo più “mio” che andare a fare panchina in SuperLega. Certo, sarebbe costruttivo anche in quel caso, ma alla mia età devo ancora crescere molto e preferisco farlo attivamente. Quest’anno abbiamo avuto la fortuna di avere una squadra bilanciata tra giovani, in particolare io e Alessio Alberini, anche lui convocato qui in Nazionale con me, ed esperienza, e un allenatore che aveva voglia di fare bene. Ho aggiunto sicuramente qualcosa al mio bagaglio, voglio migliorare di stagione in stagione”.