Un serpente dalla bocca aperta fissa con occhi sbarrati lo spettatore dal lato esterno della scarpa. Su quello interno invece campeggiano la bandiera danese e quella dell’Inter. Così, Salvatore Cosentino, ha voluto augurare una pronta guarigione per il centrocampista della nazionale danese Christian Eriksen, vittima di un arresto cardiaco lo scorso 12 giugno, perdendo i sensi durante la prima partita della sfida della sua Nazionale contro la Finlandia.
Il serpente, infatti, non è solo il simbolo dell’Internazionale Milano. In molte culture assume il significato di cura, rinascita e immortalità. Ma come è nata l’idea delle scarpe?
L’idea e il risvolto mediatico
Quella di Eriksen è una situazione, direi, abbastanza casuale. Io collaboro da un paio d’anni con la Droma Sport di Milano per la personalizzazione di racchette, scarpe e parastinchi. Non molto tempo fa ci siamo occupati di un paio di scarpe destinate a Lukaku. A lavoro compiuto l’agenzia France Press si è rivolta a me per approfondire la creazione di questo tipo di personalizzazioni per mezzo dell’aerografo, chiedendomi se avessi dei lavori già fatti da poter mostrare. Essendo i miei lavori tutti su richiesta mi hanno chiesto di realizzare qualcosa espressamente per un servizio. Di conseguenza, essendo io particolarmente tifoso dell’Inter ed essendo accaduto da poco l’incidente, ho deciso di fare qualcosa a lui dedicato”, idea che naturalmente è piaciuta molto all’agenzia” racconta Cosentino. La dedica ha avuto subito un enorme successo facendo in pochissimo tempo il giro del mondo, venendo pubblicata persino su Sky Sport International.
Non solo sport
Ma in 30 anni di esperienza, Cosentino non si è occupato solo di abbigliamento sportivo. Infatti, la maggior parte dei suoi lavori si concentra nell’ambito della personalizzazione automobilistica, decorando auto, moto e caschi. La sua passione per l’aerografo nasce all’Accademia delle Belle Arti di Firenze. Qui il suo docente di pittura utilizzava l’aerografo per realizzare una parte delle sue opere su tela.
“A quell’epoca Photoshop non esisteva ancora. L’aerografo veniva usato anche in campo grafico per ritoccare le fotografie e per eliminare gli sfondi. C’erano tantissimi illustratori giapponesi e sudamericani che realizzavano delle immagini incredibili da un punto di vista tecnico. Quando ho scoperto questa tecnica e le sue potenzialità, mi sono chiuso in casa per due anni per imparare, da autodidatta come utilizzarlo al meglio”. Negli anni seguenti l’artista e docente valdostano ha applicato la tecnica nei modi più vari, dalla personalizzazione di telefoni cellulari alla creazione di murales fino ad arrivare all’attrezzatura sportiva.
Non solo Eriksen
Oltre al lavoro dedicato a Eriksen, Cosentino ha stretto diverse collaborazioni, come quella con “Papu” Gomez o quella con Aldo Montano, capitano della Nazionale Olimpica di Scherma. Inoltre, visto il successo di quest’ultimo lavoro, le collaborazioni future sembrerebbero prospettarsi sempre più importanti. Ciò che è sicuro è che non sarà l’ultima volta che vedremo un’opera di Salvatore Cosentino avere un risvolto mediatico così importante.