Sergio Pellissier al 100° gol in serie A: “Dopo tanta attesa, è arrivato nel momento giusto”

12 Dicembre 2016

Domenica 11 dicembre, alle ore 16.05, Sergio Pellissier è entrato nella storia del calcio che conta, il campionato di serie A. Se ancora ci fosse bisogno di conferme, l’attaccante del ChievoVerona ha approfittato di un retropassaggio errato di Andelkovic, difensore del Palermo, per saltare Posavec e depositare la palla in rete. Anche i tifosi rosanero hanno applaudito perché il gol di Pellissier non è solamente il definitivo 0-2 del Chievo a Palermo (guidato dall’ex clivense Eugenio Corini), ma è molto di più: è il gol numero 100 di Pellissier in serie A, tutti realizzati con la maglia del Chievo. “Era una partita particolare, era destino che segnassi contro il Palermo. Il mister mi ha dato fiducia fin dall’inizio quindi sapevo che era l’occasione giusta, anche se la cosa mi metteva un po’ di pressione”, racconta Pellissier. “Dopo essere arrivato a quota 99, tutti mi chiedevano quando sarebbe arrivato il 100. Io sapevo che era solo una questione di attesa, che il gol sarebbe arrivato al momento giusto. E il fatto che abbia contribuito a portare a casa tre punti importanti gli dà ancora più valore”, prosegue. Un campione di umiltà e di grinta, celebrato anche dai tifosi avversari: “È una cosa che non ti aspetti e che aiuterà a ricordare questo momento ancora di più. In uno stadio così importante e in una situazione così difficile per il Palermo, il fatto che il loro pubblico meraviglioso si sia alzato ad applaudirmi è stata una sensazione bellissima”, confessa ancora Sergio Pellissier.

La domanda – scontata e “da un milione di dollari” – su quali siano i gol che ricorda con più piacere è d’obbligo e non lo coglie impreparato: “Ce ne sono molti: il primo, il centesimo col Chievo, quello di ieri. Ma anche la tripletta contro la Juve nel 2009, per il blasone, o la rete contro il Torino, per il sapore di rivalsa”. Al Chievo Pellissier ha trovato la sua dimensione ideale: “L’affetto dei tifosi e la fiducia della società e del presidente Campedelli sono stati l’elemento che mi ha legato a questa squadra. Più mi danno e più do, ho voluto ripagare la fiducia e la responsabilità che sono stati riposti in me. Mi godo questo momento, fisicamente sono ancora a posto e voglio continuare a divertirmi”, racconta Pellissier.

Il traguardo storico dei 100 gol è stato raggiunto con la maglia con cui, indubbiamente, Pellissier ha fatto la storia. Il Chievo, infatti, è forse una delle prime favole calcistiche moderne degli anni 2000: nato da un quartiere di Verona di meno di 5000 abitanti, il club gialloblù raggiunge la storica promozione in serie A nella stagione 2000-2001 e vanta, oltre ad alcune partecipazioni alla Coppa UEFA, anche un preliminare di Champions League nel 2006-07. Quello stesso anno la squadra retrocede in serie B, ma torna in serie A la stagione successiva vincendo la serie cadetta e rimanendoci fino ad oggi. Attualmente, la squadra guidata da Maran occupa la decima posizione. In questa favola calcistica, Sergio Pellissier è una presenza costante. Originario di Fénis, è cresciuto nelle giovanili del Torino giocando una sola partita in serie B. I due anni al Varese in C1 nel 1998 e nel 1999 attirano l’attenzione del Chievo, che lo compra per cederlo in prestito per due stagioni alla SPAL. Al suo rientro a Verona nel 2002 esordisce in serie A e guadagna la fiducia dei vari allenatori, diventando sempre più una pedina inamovibile, fino a guadagnarsi la fascia di capitano che gli viene consegnata nel 2007-08, anno in cui realizza 22 reti in serie B. I traguardi personali arrivano a pioggia, culminando con l’esordio con gol con la maglia della nazionale italiana nell’amichevole del 6 giugno 2009 contro l’Irlanda del Nord. Nel novembre di quest’anno, durante la partita contro la Juventus, ha raggiunto la 400° presenza in serie A.

Da 14 anni nella stessa squadra (che dovrebbero diventare 15 alla scadenza del contratto, nel giugno 2018), Pellissier, maglia numero 31 (“perché Bierhoff mi aveva chiesto di lasciargli la 21 con cui aveva vinto gli Europei e perché, quell’anno, mia moglie compiva 31 anni”, spiega il capitano gialloblù), è rimasto una delle poche bandiere che ancora sventolano nel calcio italiano, insieme a Francesco Totti. Il suo ingresso nel “club dei 100” fa di lui il quarto giocatore più prolifico in serie A ancora in attività ed il secondo (dietro, ovviamente, al capitano della Roma) per numero di reti in serie A con la stessa maglia ancora in attività.

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