Tor des Géants, dopo due terzi di gara comanda sempre Patrick Bohard

L’Alta Via numero uno, nonostante la lunga e faticosa salita fino a Gressoney, attraverso la Valle del Lys, non regala per il momento grandi sorprese. In testa alla corsa, infatti, si continua a parlare francese.
Patrick Bohard
Sport

L’Alta Via numero uno, nonostante la lunga e faticosa salita fino a Gressoney, attraverso la Valle del Lys, non regala per il momento grandi sorprese. In testa alla corsa, infatti, si continua a parlare francese.

Il passaggio a Sassa
Dopo il giro di boa di Donnas, superato dagli atleti più forti ieri intorno all’ora di pranzo, Patrick Bohard ha accelerato sui sentieri che portano al punto di ristoro del villaggio Sassa (15.04), dove ha riposato un circa 25 minuti prima di ripartire per il rifugio Coda. Dietro di lui c’era sempre il connazionale Christophe Le Saux, staccato di mezz’ora circa (15.35 il suo passaggio a Sassa), che invece ha potuto riposare solo 5 minuti. Appaiati al terzo e quarto posto Gianluca Galeati e l’irlandese Dan Doherty. Quinto Pablo Criado (18.08). Il primo dei valdostani a quel punto era sempre Bruno Brunod, 25°. Tra le donne sempre prima una mostruosa Denise Zimmermann, 10° in classifica generale (19.53), seguita da Lisa Borzani. Ritirati Mattia Pigoni e Eric Arveux, atleti sempre presenti in questa prima fase tra i top 20.

Il tratto infernale fino a Niel
Da Sassa al successivo punto di rilevamento cronometrico di Niel i trailers hanno dovuto affrontare forse il tratto più tecnico dell’intero percorso, con infiniti saliscendi da affrontare nel cuore della notte. In ordine il Col Portola (1966m), il Col Carisey (2124m) e da qui lungo la cresta che porta al Rifugio Coda (2224m). E poi ancora la discesa ripida fino all’alpe Serrafredda (1904 m) e ancora giù al lago Vargno (1670), dove Le Saux aveva programmato il suo momento di riposo. Da lì la strada torna a salire per il Col Marmontana (2348 m), scende al Lago Chiaro (2096 m), risale alla Crenna dou Leui (2311 m) e poi finalmente in picchiata fino al punto di ristoro di Niel (1555 m).

Bohard è transitato qui alle 22.44, seguito da Le Saux (23.19) che sembra non voler mollare. Dietro di loro Gianluca Galeati (0.32) e Dan Doherty (0.57) che sta facendo corsa insieme. Poi Pablo Criado, Peter Kienzl, Jean Claude Mathieu, Masahiro Ono, Eoin keith e Denise Zimmermann.

Base vita a Gressoney
Dopo 200km di corsa e quasi due terzi di percorso completati è sempre Patrick Bohard a dettare legge. Il transalpino si è presentato alla SportHaus in piena notte (2.08), con un vantaggio di oltre 40 minuti su Le Saux. Dietro di loro la coppia Doherty-Galeati che in questo tratto sta facendo corsa insieme (4.26). Bohard però si è fermato la metà del tempo di Le Saux, uscendo alle 3.12, e i due sono ripartiti con un distacco di oltre due ore: ora Le Saux corre insieme al duo, diventato quindi terzetto, Galeati-Doherty (5.15).

Al rifugio Vieux Crest Dan Doherty in rimonta
Nel mirino dei battistrada ora c’è la base vita di Valtournenche, passando per il Colle Pinter e il colle Nannaz, entrambi sopra i 2700 metri di quota. Bohard questa mattina è già a metà dell’opera: è transitato al rifugio Vieux Crest (1952 m) alle 7.14. Dietro nel frattempo sono cambiati i rapporti di forza: l’irlandese Dan Doherty (8.46), che era apparso tra i più brillanti già al giro di boa di Donnas, ha lasciato la compagnia di Gianluca Galeati (9.00), ora terzo, e Christophe Le Saux (9.11). 
 

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