Tor des Géants, estratti i 750 partecipanti

Più di 2000 gli iscritti alla “gara madre”, in linea con le passate edizioni. GPS per tutti, attesa per il Tot Dret. Il racconto di Alessandra Nicoletti
Alessandra Nicoletti
Speciale Trail, Sport

Il Tor des Géants svela i nomi. Dei 2.034 iscritti in un mese, lunedì sul sito random.org è stato stabilito l’ordine dal quale sono usciti i 750 partecipanti che saranno al via il 10 settembre da Courmayeur. L’elenco ufficiale, che tiene conto delle quote paese e dei coefficienti di sorteggio, è disponibile sul sito di 100×100 trail. “In molti non hanno capito bene il funzionamento del sorteggio, pensando che la lista sul sito di Random fosse quella ufficiale. Ci sono diversi fattori da tenere in considerazione, come ad esempio le quote paese: all’Italia spettano, per regolamento, 300 posti, il 40%, quindi è capitato che alcuni stranieri che si trovavano nei primi 750 siano stati esclusi e, viceversa, che alcuni italiani che ne erano fuori siano stati ammessi”, spiega Alessandra Nicoletti. Che poi scherza: “È un meccanismo difficile da far capire. C’è troppa trasparenza”.

L’elenco degli iscritti è l’occasione per fare il punto della situazione sulla gara che prenderà il via tra più di sei mesi. “I numeri dei preiscritti sono in linea con le edizioni precedenti. O, meglio, con le edizioni fino al 2015. L’anno scorso è stata un’anomalia: si parlava di Tor a dismisura, e credo che molti avessero effettuato la preiscrizione per aiutare a dare un segnale”. Quello che i numeri di quest’anno confermano è la portata internazionale di questo evento, con atleti provenienti da una settantina di nazioni diverse, tra cui Brunei, Groenlandia, Gabon, e altre. Si è assistito, inoltre, ad un incremento di iscritti di determinate nazionalità, soprattutto sudamericane. In calo, invece, i valdostani: a correre il Tor des Géants saranno una quarantina. “Da quest'anno abbiamo tolto la quota di iscritti dedicata ai valdostani, perché non aveva alcun senso per una manifestazione che vuole promuovere se stessa e la Valle d’Aosta il più possibile al di là dei confini regionali e nazionali. Il calo dei locali è fisiologico: i valdostani sono pochi”, dice Nicoletti sorridendo. “Chi ha fatto il Tor due o tre volte in genere si sente appagato. Secondo noi in molti opteranno per il Tot Dret, che è più alla portata di tutti”. Le iscrizioni alla gara “breve” da 130 km, da Gressoney a Courmayeur, sono a quota 280 ma in costante aumento, soprattutto dopo che l’elenco degli iscritti al Tor des Géants è stato reso noto, visto che gli esclusi dalla “gara madre” sono stati invitati ad iscriversi al Tot Dret. Oltre ai 750 iscritti, il Tor ha i suoi top runners, con le prime conferme che iniziano ad arrivare: oltre ai due vincitori della passata edizione, Oliviero Bosatelli e Lisa Borzani, ed al vincitore del 4K Peter Kienzl, ci saranno i vari Galeati, Pellegrini, Graglia, Gazzola, Gabiou, Plavan, Case, Garrote, senza dimenticare Criado e Perez.

Dal punto di vista organizzativo, la grande sfida sarà la contemporanea organizzazione della seconda gara, quel Tot Dret che partirà mercoledì 13 settembre – quindi verosimilmente a poche ore dall’arrivo dei vincitori del Tor – da Gressoney: “Aggiungere una gara non è semplice: bisogna pensare ad una nuova partenza, ad una nuova distribuzione dei pettorali. Farlo a Gressoney, però, è un valore aggiunto, sia perché il palazzetto è delle dimensioni ideali per la logistica sia, soprattutto, perché lì c’è un gran bel gruppo di volontari che lavorano molto bene e che hanno dato la loro disponibilità fin da subito”. Interessante ed innovativa, invece, è la novità che riguarderà i GPS con lo sponsor Eolo che, dopo il test dell’anno scorso su un’ottantina di atleti, doterà tutti i partecipanti di dispositivi che permetteranno di seguire da casa il tracking in tempo reale. “GPS non vuol dire sicurezza, questo sia chiaro”, ribadisce Nicoletti.“Sicurezza vuol dire avere volontari lungo il percorso, vuol dire conoscenza del territorio, vuol dire avere medici e guide a disposizione 24 ore su 24, vuol dire poter portare a casa tutti quanti sani e salvi. La questione sicurezza non esiste, è una cosa che si misura durante e dopo la gara: tutti si credono organizzatori di trail ed hanno le proprie teorie, così come tutti si credono allenatori della Nazionale di calcio. Il GPS è una questione puramente di spettacolo, di contorno”. “Però sarà un bel contorno”, le risponde scherzosamente piccato Paolo Griselli, responsabile dell’area informatica del Tor des Géants. Non solo da casa si potranno seguire i tempi, le velocità e altri elementi, ma sarà possibile visualizzare la posizione dell’atleta selezionato su una cartina attraverso una semplice pagina web compatibile anche per cellulari, senza la necessità di scaricare applicazioni. “Volevamo proporre un sistema di visualizzazione che andasse al di là della solita cartina di Google Maps. Abbiamo sviluppato noi, internamente, una mappa che dia la possibilità di apprezzare anche i dislivelli che gli atleti si trovano a dover affrontare, offrendo quindi una tridimensionalità a 360 gradi”, continua Griselli. La visualizzazione, che risulta reattiva, permette diversi livelli di profondità e di zoom. Quello che dovrebbe rappresentare un punto di forza è il fatto che tali risultati possano essere ottenuti in tempo reale, cosa decisamente innovativa per le corse in montagna. “Eolo avrebbe voluto fare un salto evolutivo ed utilizzare la triangolazione per svincolarsi dal satellite, ma sono ancora in una fase beta. Dovranno valutare loro la resistenza delle batterie: è probabile che i dispositivi degli atleti verranno sostituiti lungo il percorso per poterli ricaricare”.

Inevitabile, infine, parlare con Alessandra Nicoletti dei rapporti con l’amministrazione regionale e con i tribunali. “Il Tribunale ha emesso dei provvedimenti, siamo in attesa di vedere se si arriverà ad una sentenza. Da parte della Regione non c’è stato nessuno contatto, solo silenzio. Ed è un silenzio anche dal punto di vista della promozione e della comunicazione: trovo abbastanza assurdo che in nessuno dei siti internet o degli altri canali dell’amministrazione vi sia un minimo riferimento al Tor des Géants. Chi ci perde è la Valle d’Aosta, perché noi portiamo gente e facciamo girare l’immagine della Valle all’estero, ma l’ente pubblico è fondamentale per determinate cose. Se volessero tornare sui propri passi, se qualche responsabile volesse anche solo chiederci il logo del Tot Dret, noi saremo ben felici e disponibili. Ora, però, mi sa che hanno altri problemi a cui pensare…”, conclude lanciando un’occhiata alla diretta streaming della seduta del Consiglio Regionale.

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