Ancora condizioni meteo complicate per la terza e ultima tappa del Tour du Rutor, la 21ª edizione della super classica aostana disegnata sulle vette innevate che sovrastano gli abitati di La Thuile, Valgrisenche e Arvier. Malgrado le difficoltà per gli organizzatori, la gara ha raccolto feedback positivi.
Nonostante la scarsa visibilità e le forti raffiche di vento che in quota hanno fatto precipitare le temperature – ai 2950 metri del Ghiacciaio Château Blanc la temperatura percepita era di -22° – le 165 squadre a rappresentanza di 15 differenti paesi hanno potuto confrontarsi su un tracciato in vero “TDR Style” con 1650 m up spalmati su tre salite nei quali erano presenti due tratti a piedi da affrontare con gli sci nello zaino.
Ad aggiudicarsi la terza e ultima tappa sono stati l’azzurro Robert Antonioli e il transalpino Mathéo Jacquemoud che ne hanno vinte due su tre, ma non sono riusciti nell’impresa di alzare al cielo l’ambito Trofeo in legno. Per loro un gap in classifica generale di 1’02” dai leader di classifica William Bon Mardion – Xavier Gachet. Questi ultimi hanno vinto il TDR con un tempo complessivo di 5h17’12”. Completano il podio della 21ª edizione gli atleti dello Sci Club Corrado Gex William Boffelli – Nadir Maguet a (+16’08”). Nella top five anche Julien Acay -Julien Bernaz e i carabinieri Andrea Prandi – Matteo Sostizzo.
Al femminile Lorna e Lena Bonnel hanno dominato anche la conclusiva e stravinto il TDR in 6h42’26”. Seconda piazza per le giovani italiane Claudia Boffelli – Lisa Moreschini (+12’06”) e terza per le due nazionali polacche Anna Tybor – Iwona Januszyk che hanno accusato un ritardo di 35’56” dalle vincitrici. Bene anche il team franco americano di Anne Lisa Desjacques – Kelly Wolf 4° e quello valdostano composto da Gloriana Pellissier e sua figlia Noemi Junod 5°.
Archiviata questa prima tappa, il prestigioso circuito di La Grande Course tornerà il mese prossimo con la famosissima Patrouille des Glaciers, una vera e propria cavalcata alpina tra Zermatt e Verbier.
Tour du Rutor nella tormenta: vincono Antonioli e Jacquemoud
I partecipanti alla seconda tappa del Tour du Rutor, valevole come prima prova 2024 del prestigioso circuito di La Grande Course, hanno dovuto misurarsi anche con il meteo. Pioggia battente in zona partenza, nebbia e forti raffiche di vento in quota hanno costretto il comitato organizzatore a studiare un percorso ridotto – 12km e 1200m up spalmati su tre salite e altrettante discese – per garantire la sicurezza di pubblico e concorrenti.
Gli 83 atleti del settore giovanile hanno sfruttato il medesimo circuito partendo però da località Bonne guadagnando di conseguenza circa 2km e circa 200m di dislivello.
A vincere la tappa sono stati l’azzurro Robert Antonioli e il transalpino Mathéo Jacquemoud che attaccando a testa bassa sono riusciti ad arrivare al traguardo in 1h07’38” rifilando 5” ai leader di classifica generale William Bon Mardion – Xavier Gachet. Completano il podio di giornata i due atleti dello Sci Club Corrado Gex William Boffelli – Nadir Maguet a (+2’48).
Nessuna sorpresa al femminile. Le due cugine Lorna e Lena Bonnel hanno vinto anche la seconda tappa in 1h25’45”. Seconda piazza di giornata per le talentuose Claudia Boffelli – Lisa Moreschini (1h27’42”) e terza per le due nazionali polacche Anna Tybor – Iwona Januszyk che hanno accusato un ritardo di 6’56” dalle vincitrici. Bene anche il team franco americano di Anne Lisa Desjacques – Kelly Wolf 4° e quello valdostano composto da Gloriana Pellissier e sua figlia Noemi Junod 5°.
Parla francese la prima tappa del Tour du Rutor
È iniziata con il “tappone” da La Thuile a Valgrisenche la 21ª edizione del Millet Tour du Rutor Extrême, 25 km con 2400m up e 2.206 di discesa, con passaggio ai 3.486 m della Testa del Rutor. Un percorso che ricalca quello inaugurale del 1933, tracciato sotto il coordinamento delle guide Marco Camandona e Roger Bovard.
Confermando uno stato di forma invidiabile, i due atleti di Arêches Beaufort William Bon Mardion – Xavier Gachet, freschi vincitori della Pierra Menta, hanno tenuto la testa della corsa imponendo il proprio ritmo ai diretti avversari. Il distacco registrato al GPM della gara posto ai 3.486 mslm della Testa del Rutor, è rimasto tale al traguardo di Valgrisenche. Stoppando il cronometro sul tempo di 2h33’51” i due francesi hanno vinto la prima tappa e rifilato 1’26” agli iridati long distance Robert Antonioli – Mathéo Jacquemoud. Terza piazza per la coppia Sci Club Corrado Gex composta da William Boffelli – Nadir Maguet (+8’16”). Completano la top five di giornata Julien Ancay – Julien Beranz e Aurelien Dunand Pallaz – Julien Michelon. Da segnalare, in gara la presenza di diversi fuoriclasse del trail running quali il sopracitato Aurelien Dunand Pallaz, ma anche del 4 volte vincitore dell’UTMB François D’Haene (oggi 7° al fianco dello skyrunner Alexis Sevennec) e Germain Granger solo per citarne alcuni.
Subito molto più definito il ranking femminile con le super favorite dei pronostici Lorna e Lena Bonnel che hanno preso il largo chiudendo la tappa in 3h12’31”. Seconda piazza di giornata per le talentuose Claudia Boffelli – Lisa Moreschini (3h20’18”) e terza per le due nazionali polacche Anna Tybor – Iwona Januszyk che hanno accusato un ritardo di 20’48” dalle vincitrici. Bene anche il team franco americano di Anne Lisa Desjacques – Kelly Wolf 4° e quello “Made in VdA” composto da Gloriana Pellissier e sua figlia Noemi Junod 5°.
Archiviata questa prima giornata di gare, per domani è prevista l’usuale tappa della Valgrisenche che porterà gli atleti sull’Alpe Vielle. Rispetto a quella d’esordio, sarà una prova più moderna e nervosa con tante salite, discese, canalini, cambi d’assetto e tratti alpinistici in cresta. Domani scenderanno in campo anche gli atleti delle categorie giovani che gareggeranno su tracciati loro dedicati.
Scialpinismo, dal 22 al 24 marzo torna il Millet Tour du Rutor Extrême
Si alza il sipario sulla 21ª edizione del Millet Tour du Rutor Extrême. L’evento, “disegnato” sulle vette valdostane di La Thuile, Valgrisenche e Arvier, andrà in scena dal 22 al 24 marzo nella consueta formula a squadre da due elementi per il settore assoluto e individuale per le categorie giovanili. Categoria, quest’ultima, per la quale saranno predisposti percorsi ad hoc appositamente tracciati.
Doppia valenza per il Tour du Rutor: sarà l’unica tappa italiana 2024 del circuito di La Grande Course e prova finale di Coppa Italia Fisi. A pochi giorni dalla chiusura iscrizioni – il termine ultimo per il il settore assoluto è fissato per lunedì 11 marzo alle 24 e lunedì 18 per i giovani – sono accreditate oltre 130 squadre da 14 differenti nazioni.
“Salvo sorprese dell’ultima ora, per le tre tappe, avremo un innevamento ottimale e condizioni straordinarie – ha spiegato il direttore di gara Marco Camandona –. Stiamo lavorando per proporre agli atleti un Tdr tecnico, nervoso, spettacolare e alpinistico con una prima giornata che guarda al passato e che in parte ricalca la storica traversata del Ghiacciaio del Rutor, uno dei più grandi della Valle d’Aosta. Per noi sarà un orgoglio ricalcare le tracce dell’edizione del 1933, ovviamente con una gara rivista in chiave moderna. Sarà un’avventura per noi organizzatori e un’avventura per gli atleti. Ci avventureremo nel lato wild del Monte Bianco. Troveremo immense valli incontaminate con dislivelli importanti che ci porteranno oltre i 3000 metri di quota. Sarà una gara per grandi campioni, ma anche per amatori ben allenati e preparati. La volontà è di portare al traguardo il maggiore numero di coppie possibile. Ciò vuol dire che, se le condizioni meteo lo consentiranno, i cancelli orari saranno azzerati”.
Come sempre, anche la 21ª edizione avrà un occhio di riguardo per i giovani, i non agonisti e per l’ambiente: “Quella giovani, per noi, non è e non sarà mai una gara di contorno – ha aggiunto Camandona –. I ragazzi sono il futuro e per questo da sempre proponiamo loro percorsi di livello di differente lunghezza e garantiamo loro massima attenzione. Da quest’anno, con il supporto delle guide alpine, nella giornata di domenica, accompagneremo in quota anche chi non fa agonismo. ‘Team 85’, che si rifà simpaticamente alla larghezza degli sci da turismo, è una bella iniziativa per avvicinare sempre più gente al nostro mondo, che sta ottenendo importanti riscontri. Millet Tour du Rutor Extrême non è solo sport, ma anche valorizzazione e tutela del nostro territorio. Ogni anno proponiamo un balisaggio minimo e riutilizzabile. Al passaggio di tutti i concorrenti, ciò che resterà sarà solo la traccia lasciata dai loro sci”.
Organizzare una tre giorni dalla logistica così complicata non sarebbe possibile senza il prezioso contributo degli oltre 150 volontari e senza il supporto di enti pubblici e aziende private: “I volontari, con la loro passione e professionalità, sono da sempre il valore aggiunto del TDR – ha proseguito il direttore di gara –. Non mi stancherò mai di ringraziarli e di ringraziare chi ci supporta, in primis il main sponsor Millet. Avere al nostro fianco un brand di fama mondiale è per noi motivo di orgoglio e soddisfazione. Un grazie di cuore va poi agli enti pubblici locali e a tutte le aziende private. Stiamo vivendo momenti non facili dal punto di vista economico, ma nonostante tutto in molti continuano a credere in noi. Ciò vuol dire che in questi anni abbiamo lavorato bene e ci siamo costruiti una credibilità a livello internazionale”.
Il tracciato
Di numeri e tracciati del Tour du Rutor ha invece parlato il direttore percorso Roger Bovard: “Come anticipato, vi sono tutte le condizioni per una strepitosa 21ª edizione. Ad attendere gli atleti vi saranno 7000 metri di dislivello positivo, 30 cambi di assetto, 105 km, 60 di salite, 45 di free ride, sei di creste e canali con passaggi oltre i 3000. Avremo tre tapponi old style proposti in chiave moderna”.
A partire dall’inizio, la grande traversata: “La prova inaugurale prevede partenza dalle piste di La Thuile e arrivo a Valgrisenche. Sarà un ‘garone’ con ben 2400 metri di dislivello in salita che, in parte, ricalcherà l’itinerario del ’33. Una spettacolare traversata su uno dei ghiacciai più grandi della Valle d’Aosta e delle alpi. Fidatevi, sarà una giornata memorabile con una vera e propria picchiata finale”, ha detto ancora Bovard.
Il giorno dopo, si cambia: “Valgrisenche e Alpe Vielle sono nomi ormai familiari a chi mastica di scialpinismo anche al di fuori della nostra valle – ha spiegato il direttore percorso –. Questa seconda tappa, rispetto a quella d’esordio, sarà più moderna e nervosa con tante salite, discese, canalini, cambi d’assetto e tratti alpinistici in cresta. Tutti gli ingredienti per una grande e memorabile giornata in vero stile La Grande Course”.
Terzo giorno, il gran finale: “La tappa di Planaval è un classico – sempre Bovard –, il degno finale che tutti si aspettano con uno spettacolare anello intorno allo Château-Blanc. Ovviamente prevista anche la discesa finale di 2000 metri”.
Per maggiori informazioni e iscrizioni è possibile consultare il sito della gara: www.tourdurutor.com